Ogni tanto questo lavoro mi offre una piccola soddisfazione. È questo il caso dell’hardware made in Google, la cui esistenza ipotizzavo qualche tempo fa. Il 17 luglio 2009, giorno del mio onomastico, scrivevo:
Nulla vieterebbe poi a un colosso come Google (o MS, altro protagonista del mondo SAAS) di entrare nel mondo hardware, rivolgersi direttamente a colossi del settore ODM come Compal e Quanta, e produrre apparati personalizzati. Di fronte a questa eventualità, vedremmo tutti gli OEM correre in fila indiana verso il Googleplex per stilare un accordo esclusivo, a qualunque condizione (con una mano in tasca a fare scongiuri perché l’intero piano fallisca).
Queste prospettive, invero piuttosto fosche per una bella fetta di economia ICT, non compromettono, anzi avvalorano, la partnership Google/Intel. Al restringersi dei dispositivi, come ha ottimamente spiegato Cesare Di Mauro, l’architettura x86 vede infatti aumentare la sua impasse rispetto a chi realizza architetture più efficienti, ARM in testa. Questo mette Intel nell’urgenza di presidiare da vicino ogni mutamento di scenario per Chrome OS.
Ecco quindi il succo della notizia, offerta da TechCrunch proprio oggi:
That may explain why Google has, according to multiple sources, been talking to at least one hardware manufacturer about building a netbook for Google directly. As in Google gave the company a RFP with quite detailed technical specifications and has begun discussions on building it.
Resterà da vedere se il dispositivo sarà effettivamente motorizzato Intel, o se piuttosto arriverà con ARM. A Chrome OS basta ARM, un’architettura che vanta costi inferiori e migliori performance energetiche.
Concludo chiedendomi (di nuovo): non sarà anche per Microsoft il momento di valutare un un ingresso nel mondo hardware?