Solamente due settimane fa vi parlai dell’annuncio da parte di Microsoft di supportare nel suo futuro Internet Explorer 9 il solo formato H.264 per la riproduzione di video sul web nel tag video del facente parte dello standard HTML5.
Proprio in quella sede, analizzai la situazione che vede, in questo specifico ambito, due schieramenti opposti. Da un lato Microsoft e Apple che puntano su H.264, tecnologia proprietaria concessa in uso gratuito per 5 anni per quanto concerne la riproduzione di contenuti video sul web, dall’altro Google e Mozilla che, invece, spingevano per l’adozione del più datato, ma open source, codec Ogg Theora.
L’uso dell’imperfetto non è un caso in quanto Google ha annunciato la nascita del progetto WebM, un nuovo formato di file multimediale che racchiude al suo interno il codec VP8 per la codifica video, il noto codec audio Vorbis ed un container che si basa su un sottoinsieme del Matroska.
L’aspetto più interessante di questo annuncio è che per l’occasione Google ha reso open source con licenza BSD il codec VP8, facente parte delle proprietà intellettuali di On2 Technologies acquistata da Big-G il 19 Febbraio di quest’anno e già nota per aver partorito e reso open source il codec VP3 alias Ogg Theora.
La notizia potrebbe assumere una rilevanza storica perché se il formato Ogg Theora poteva far storcere il naso a molti a causa della sua arretratezza tecnologica rispetto al più recente H.264, VP8 può contare su specifiche più moderne. A tal proposito, tuttavia, un confronto tecnologico tra VP8 e H.264 per capire tecnicamente quale sia il migliore è molto difficile da effettuare anche perché le specifiche di un formato sono cosa ben diversa dalla sua implementazione: un codec scadente H.264 può dare risultati ben peggiori di un ottimo codec MPEG2.
Superato, quindi, lo scoglio tecnico, Google può vantare già un’ampia schiera di partner tra i quali ci sono non solo Mozilla, Opera e Adobe, ma anche produttori hardware del calibro di ARM, Broadcom, NVIDIA, Qualcomm e Texas Instruments.
Il supporto da parte dei produttori hardware giocherà un ruolo fondamentale nella crescita della diffusione di questo formato in quanto, benché VP8 possa contare su un’implementazione software già molto efficiente (secondo quanto afferma Google), la riproduzione accelerata in hardware è vitale per competere con H.264 che, in questo campo, ha un tangibile vantaggio.
In attesa di veder annunciare ufficialmente a Google l’adozione di WebM quale formato prescelto per la diffusione dei video su YouTube, non ci resta che attendere la contromossa di Apple, visto che la stessa Microsoft ha appena rivisto la sua posizione in merito al supporto su Internet Explorer 9 annunciando che quest’ultimo sarà in grado di supportare il formato video VP8 se sul computer sarà installato il relativo codec.