Breve, esplicativo ma controverso, il video con cui un product manager di Internet Explorer 8 confronta i due browser con l’ausilio di Fiddler – un programma di web debugging – per dimostrare che Google manda una richiesta ad ogni pressione di tasto verso google.com, mentre IE8, grazie alla separazione della barra di ricerca da quella degli URL, non invia alcuna informazione durante la digitazione nella barra degli URL.
Il trucco c’è e non è sfuggito ad ArsTechnica: in Chrome la barra degli indirizzi corrisponde effettivamente a quella della ricerca, per cui la funzione di autocompletamento si attiva anche quando nella barra digitiamo un URL e non una chiave di ricerca. Questo ovviamente non accade nella barra URL di IE e di qualunque altro browser che abbia la barra di ricerca separata.
Ovviamente la funzione di autocompletamento in qualunque browser interroga il motore di ricerca ad ogni keystroke. Altrettanto ovviamente, cambiando il motore di ricerca predefinito in Chrome con Bing, tutte le richieste di autocompletamento saranno rivolte a Bing e non a Google, il che smonta l’ipotesi accusatoria. Che dire… provaci ancora Microsoft.