A qualche giorno dal lancio del ballot screen per i browser alternativi a IE, ArsTechnica riporta le prime impressioni di alcuni dei produttori che, dal primo marzo, vedono i propri prodotti nella vetrina privilegiata dell’installazione di Windows 7.
In attesa che statistiche rilevate da terze parti comprovino l’impatto del ballot screen, i dati che emergono sono piuttosto interessanti.
Opera riporta un numero di download più che triplo in paesi europei come Belgio, Francia, Polonia, Spagna e Regno Unito come risultato dell’inserimento del suo browser nel ballot screen.
Mozilla risponde parlando di un numero che va dai 50.000 ai 100.000 nuovi utenti per Firefox – limitato in assoluto ma interessante considerando che il ballot screen era in vigore da meno 8 giorni al momento delle dichiarazioni.
Anche Google, pur non entrando nel merito dei numeri, parla di incrementi nel download di Chrome.
Nel primo post sulla questione mi domandavo a quali conclusioni saremmo dovuti arrivare qualora il provvedimento non avesse inciso significativamente sulle quote di mercato.
In attesa di risultati raccolti su un periodo più lungo, approfitto di questi dati per pormi un altro quesito: se la scelta “sollecitata” tramite il ballot screen dovesse mutare significativamente la quota di mercato dei browser alternativi, cosa potremmo concluderne?
Concludo proponendovi un’idea: e se Microsoft iniziasse a vendere – in modo del tutto trasparente – ai produttori alternativi di varie applicazioni incluse nell’OS, la visibilità durante il processo d’installazione, nello stesso modo in cui Google vende link pubblicitari?
Fonte: ArsTechnica