Molti dei recenti iscritti a Facebook provengono da MySpace, social network che fino a pochi anni fa deteneva il monopolio di “blog” amatoriali ed era il social network di gran lunga più popolare e diffuso.
Un passo alla volta Facebook è riuscita a “portare via” molti utenti di MySpace anche grazie all’apertura a sviluppatori di terze parti, col rilascio delle API. Sono quindi fiorite migliaia di applicazioni, più o meno utili, per arricchire il proprio profilo e condividere contenuti con i propri amici.
Facebook sa bene che la chiave del successo di un social network, oggi, è l’interoperabilità. Un social network, o più in generale un sito che offre un servizio, che resta chiuso in sé stesso avrà vita molto breve. La scorsa settimana Facebook ha annunciato di voler andare oltre alle API che consentono di creare applicazioni da far operare in Facebook, consentendo di portare fuori da Facebook applicazioni create per esso.
Grazie ad una libreria client in JavaScript le applicazioni per Facebook potranno essere visualizzate ed utilizzate su qualsiasi sito web. Inutile dire che la mossa ha del geniale, in quanto consente di sfruttare l’enorme massa di utenti di Facebook per diffondere proprie applicazioni e propri contenuti.
Possiamo ad esempio pensare di costruire un nostro servizio che, anziché essere relegato al solo universo Facebook come accade finora, ne sfrutta i lati positivi (numero di utenti, viralità del mezzo, ecc.) restando aperto e fruibile anche su altre piattaforme (il nostro sito web o, potenzialmente, altri social networks).
Facebook, insomma, pare aver ancora una volta cambiato le carte in tavola. Sarà molto interessante seguire gli sviluppi di questa mossa, soprattutto mettendola in relazione al progetto OpenSocial di Google.