Stiamo vivendo un epoca nella quale “la massa” non è più fruitrice passiva delle informazioni, ma può essa stessa essere fonte generatrice di nuove informazioni, talvolta capaci di competere (e superare) i media tradizionali.
Ciò è stato possibile grazie alla tecnologia e alla sua capillare diffusione. Sebbene si tratti secondo me di uno strepitoso passaggio storico di proporzioni globali, è anche un momento nel quale si rischia di fare fatica a separare contenuti di qualità da contenuti irrilevanti.
Pensiamo a YouTube, il sito che ha guidato (e guida) la rivoluzione degli user generated videos. In YouTube troviamo riflessioni di utenti qualunque di altissimo profilo, i dibattiti dei candidati alla Casa Bianca, atti di denuncia di comportamenti disumani in giro per il mondo ma, allo stesso tempo, troviamo teenager che cantano a squarciagola, video musicali piratati ed altre amenità sicuramente meno interessanti.
Certamente la community è il primo elemento di filtro e di premio per i contenuti di qualità, che solitamente trovano la propria strada fino alla vetta, ma non è sempre così. E’ quindi nato Big Think , un sito dove grandi pensatori e utenti scambiano le proprie idee e si rispondono.
Anche qui troviamo un meccanismo di premiazione, commento e filtro che valorizza i contenuti ritenuti migliori dalla community. Un’idea sicuramente interessante che “tematizza” la generazione di contenuti video, canalizzandola nel settore delle idee. Resteranno quindi fuori tutti gli altri generi di video, che troveranno spazi in altri siti.
Del resto, nonostante molti si dicano contrari ai social network di nicchia, io credo che con l’esplosione della produzione video di massa che avverrà nel 2008, si renda per forza necessaria una diversificazione tematica, e Big Think mi pare si sia mosso con intelligenza e tempismo perfetto.