Sabato pomeriggio mi sono trovato a fare lo spesone settimanale in un centro commerciale di Genova. Poiché il piano di ingresso dei parcheggi era pieno zeppo ho parcheggiato nel puzzolente sotterraneo e ho rivisto la luce dopo pochi minuti, preso il mio carrello contro pegno di 1 euro e fatto regolarmente la spesa.
Al ritorno, poco prima dell’ascensore, la ruota anteriore destra del carrello s’è inceppata, bloccata, fermata. A parte le mie stramaledizioni non c’è stato niente da fare. La mia fidanzata ha subito ipotizzato che ci fosse una sorta di blocco, mentre io ero propenso a credere a una gomma da masticare o un rametto. Mi giro di spalle e tirando il carrello mi infilo nell’ascensore giusto in tempo per vedere un altro signore imprecare per sorte analoga.
Per farla breve aveva ragione lei: non si può oltrepassare con il carrello “la sottile linea rossa” di vernice, pena il blocco delle ruote; un concetto abbastanza noto agli appassionati di film di fantascienza (the running man, 2013 la fortezza) ma che non avevo ancora visto applicato nella realtà. Mi sembra abbastanza chiaro che tutti i carrelli sono stati dotati di un ricevitore RFID che si attiva in prossimità della riga rossa, bloccando la ruota, anche se a dire il vero non ho trovato in rete notizie o press-release di aziende che commercializzano soluzioni simili. La prima domanda che mi sono posto è stata ovviamente se fosse una trovata genovese, cioè se in questa città ci sia un tasso di furti di carrelli della spesa particolarmente elevato. La seconda è stata se è davvero destino che le prime implementazioni di alcune tecnologie siano davvero così “scadenti” dove per scadenti intendo dire poco utili all’utilizzatore finale.
Tralasciando il fatto che nella testa dell’ideatore in questo caso specifico io dovrei portarmi le borse al piano di sotto a braccia, i costi di questa tecnologia sono davvero ancora così alti da non poter essere implementata, che ne so, nei biglietti dei concerti o dello stadio? in posti dove fare la coda è snervante e ogni minuto risparmiato è una mezz’ora mentale guadagnata?