BigG is Big Brother?

1984 di George Orwell è un romanzo straordinario: nonostante sia stato scritto sessanta anni fa, è oggi più che mai attuale, e capace di suscitare la nostra inconscia paura di essere perennemente spiati, sorvegliati. Certo, Orwell ha dovuto immaginare un dittatore con folti baffi neri, che imponeva con la forza la propria incombente presenza; non avrebbe mai potuto pensare che invece sarebbero stati gli individui ad esporsi, volontariamente, al rischio di essere tracciati nei loro comportamenti di tutti i giorni.

D’altronde Orwell nel ’48 non poteva nemmeno immaginare cosa fosse un computer, figuriamoci Internet. Né sarebbe stato minimamente credibile se avesse rappresentato il suo Grande Fratello con un logo colorato di sei lettere anziché con quel volto che richiama alla memoria Stalin.

Ma Google è, o potrebbe diventare, il Grande Fratello?

google profile

E’ la domanda che mi sono posto rileggendo la notizia del lancio di Google Profile, un nuovo servizio non ancora completamente operativo, che permetterà agli utenti di gestire la propria identità sul web per tutti i servizi di Google.

Come sottolinea Fabio a conclusione del suo articolo:

questa notizia conferma l’interesse di Google in tutti gli aspetti legati ai social network e all’identità virtuale degli utenti. Questo interesse va anche messo in correlazione con il core business di Google che, lo ricordiamo, resta la pubblicità online: per tale attività il possesso di dati personali ben dettagliato ha importanza strategica.

Anche la questione della privacy, per le informazioni contenute nei messaggi di posta elettronica, è un argomento all’ordine del giorno.

E’ vero che nessuno ci obbliga ad utilizzare Google, ma siamo proprio sicuri che sia possibile farne a meno, allo stato attuale delle cose su Internet? C’é che ci ha provato per una settimana , e la sensazione è quella che abbia compiuto un’impresa pari a chi sceglie l’isolamento e la clausura:

E’ stato difficile. E’ stato impossibile. E’ stato un brutto incubo.

Lo strapotere di Google sta raggiungendo proporzioni imbarazzanti, e faccio fatica ad ipotizzare azioni efficaci per cautelarsi dall’eventualità di essere radiografati. Prudenza, attenzione, e sforzarsi almeno di leggere le privacy policy dei servizi che sottoscriviamo.

Cosa fai per tutelare la tua privacy online?

Markingegno

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