Un settore nel quale l’evoluzione tecnologica ha fatto passi da gigante negli ultimi anni è indubbiamente quello delle GPU.
Se confrontiamo questi prodotti con i processori, andando a verificarne lo sviluppo negli ultimi 10 anni, appare evidente come le schede video abbiano guadagnato nuovi livelli di potenza elaborativa, anno dopo anno, con margini d’incremento che le CPU non hanno potuto eguagliare.
E’ lecito domandarsi se tutta questa potenza di elaborazione venga sfruttata appieno, visto e considerato che
- sempre più titoli sono frutto di conversioni, più o meno riuscite, di giochi sviluppati originariamente per console;
- i games developer sono ben contenti di poter sfruttare le ultime novità tecnologiche, ma devono tener conto della base d’installato presente sul mercato se vogliono che i propri titoli possano venir venduti alla maggior parte dei videogiocatori.
Oltre a questo c’è una considerazione tecnica: il carico di lavoro su una scheda video è dipendente dalla complessità del gioco e dalle impostazioni qualitative alle quali il titolo viene giocato. Nel corso degli anni la risoluzione video massima è andata progressivamente crescendo sino a raggiungere, con alcuni display da 30 pollici di diagonale, i 2560×1600 pixel. All’atto pratico, tuttavia, è difficile che il videogiocatore più incallito vada oltre i 1920×1080 pixel di risoluzione, al limite spingendosi a 1920×1200 pixel.
Se la risoluzione video non può spingersi più di tanto oltre, e se la complessità dei giochi più recenti non sembra crescere al passo di quanto messo a disposizione dalle più recenti GPU, ci si può domandare che senso abbia sia per l’utente acquistare una nuova GPU di elevata potenza, sia per i produttori hardware l’investire ogni anno somme consistenti nello sviluppo delle future generazioni di GPU.
Una risposta estremamente semplice è quella che vede la maggior potenza di elaborazione delle GPU a disposizione per incrementare l’elemento che, a prescindere dal titolo giocato, sembra mettere d’accordo tutti: il realismo dell’esperienza di gioco. Se utilizzo un simulatore di guida tutte le tecniche a disposizione che possano rendere questa mia esperienza di gioco quanto più vicina alla realtà sono benvenute. Queste tecniche spesso “costano” in termini di risorse di elaborazione della GPU: da questo la necessità che l’innovazione tecnologica sia sempre portata avanti con periodicità.
Sento spesso criticare alcune tecnologie implementate dai due principali produttori di schede video mondiali, ATI e NVIDIA, e internamente in redazione spesso si discute della effettiva valenza di una tecnologia o dell’altra. Non è detto che 3D Vision, Eyefinity, PhysX e configurazioni multi-GPU, giusto per citare le più popolari e note, possano rappresentare la strada unica e corretta per incrementare il realismo dell’esperienza di gioco.
D’altro canto è evidente, almeno per me, come il futuro della grafica 3D videoludica in ambito PC passerà sempre più attraverso queste ed altre tecniche che non contribuiscano tanto al rendering base di una scena, quanto a renderle sempre più vicine alla realtà che ci circonda.