Parlare di mappe online e di navigazione satellitare è spesso sinonimo di Google Maps, Google Earth, Virtual Earth di Microsoft, insomma si associano queste attività e questi ambiti a pochi e soliti brand.
Per fortuna non è così e a fianco dei colossi del software, e non solo, vi sono una miriade di iniziative alternative, valide e spesso sviluppate nell’ambito di community opensource. E’ proprio di questi argomenti che intendo occuparmi, creando un filone di post dedicati all’argomento e, ovviamente, son pronto a raccogliere i vostri contributi.
Iniziamo subito con una domanda provocatoria: siamo sicuri che per mappare il globo siano necessarie le auto supertecnologiche di Google e i grossi capitali da investire? La risposta giusta è ovviamente no, infatti è da tempo attivo il progetto OpenStreetMap.org il cui motto è Mappiamo la tua città. Il progetto richiede la collaborazione di molti utenti disposti a usare il proprio tempo per acquisire dati con il proprio GPS, condividerli e modificare la mappe online.
Il progetto in sé pare molto interessante ma per un buon risultato finale è necessario un grosso sforzo in termini di risorse umane, e proprio questa è la più grossa sfida da superare. In alcune aree d’Europa il livello qualitativo del progetto è notevole, inoltre OpenStreetMap.org mette a disposizione dati e strati informativi non comuni: per alcuni itinerari escursionistici e ciclistici è previsto un file in formato .GPX usabile per la visualizzazione su PC o per un uso outdoor in abbinamento a un ricevitore GPS adeguato.
Tutto sommato non è immaginabile che un’iniziativa simile riesca a competere a livello globale con le iniziative “proprietarie”, ma questo non sminuisce il progetto. OpenStreetMap.org potrebbe rivelarsi vantaggioso per alcune particolari nicchie di utilizzatori, per la condivisione di tracciati e, potenzialmente, un progetto simile con i giusti dati potrebbe contribuire alla valorizzazione di un ambito territoriale lontano dalle logiche dei colossi tecnologici attuali.
Infatti, e non dimentichiamolo, chiunque ad oggi investe soldi nella rilevazione di strade e percorsi vari lo fa nell’ottica poi di averne un ritorno economico e alcuni esempi in tal senso sono già stati attuati. Queste logiche, ovviamente, sono ben distanti dalle linee guida di OpenStreetMap.org e meritano di essere valutante con lungimiranza. Per chi ancora non conosce OpenStreetMap.org l’invito è di provare il servizio trovando anche il tempo e gli stimoli per parteciparvi in maniera attiva.