Qualche giorno fa ho appreso dell’acquisizione di una quota minoritaria (25%) di AVG per la modesta somma di $ 200 milioni.
Come ricorda TechCrunch, la versione free di AVG era parte dei Vista Security Essentials, un accordo di marketing importante che ha di certo dato slancio all’azienda olandese.
Dal 29 settembre tuttavia, si è aggiunto un competitor di un certo peso sul mercato degli antivirus gratuiti: Microsoft ha infatti rilasciato un proprio motore antivirus, basato sulla tecnologia acquisita da GeCAD nel 2003, ed integrato nella suite Microsoft Security Essentials – distribuita come add-on per XP, Vista e 7.
Il programma, che offre protezione in tempo reale da virus, spyware, rootkit e trojan, ha ricevuto recensioni positive in quanto ad efficacia, velocità e risorse di sistema occupate. Una serie di implicazioni meritano tuttavia di essere analizzate.
In questo caso il dilemma ha un peso notevole, dal momento che da un lato, computer non protetti o mal protetti, arricchendo le fila delle botnet, pongono problemi di sicurezza enormi, le cui conseguenze pagano tutti gli utenti connessi. In quest’ottica sarebbe auspicabile il bundling del software, piuttosto che la sua disponibilità come componente opzionale.
D’altro canto, e torniamo al principio dell’articolo, con MSE incluso in ogni installazione di Windows, tutti i produttori di antivirus si troverebbero davanti a un bivio: incrementare le funzionalità della versione free, rischiando di intaccare l’appeal della versione premium, o piuttosto rifocalizzarsi interamente sulla versione premium.
In entrambi i casi quegli 800 milioni di dollari che oggi vale AVG, andrebbero a contrarsi, dal momento che la società – come tutte le altre che operano nel segmento degli AV gratuiti – vedrebbe progressivamente scomparire un asset fondamentale, ovverosia la base installata. Non per metterla sul sentimentale, ma con grande probabilità assieme a quegli 800 milioni di dollari, scomparirebbero posti di lavoro, uffici, progetti familiari etc. etc.
Inutile dire che, dopo il debutto dell’ultima versione di MSE, le reazioni dei produttori di software antivirus sono state altalenanti, con la stessa AVG che ha valutato addirittura positivamente, l’ingresso di Microsoft sul suo mercato.
La mia posizione, chiarita già in altre sedi, è che quando un’azienda diventa troppo grande, ad ogni mossa, anche se ispirata dalle migliori intenzioni – e sappiamo che non sempre è stato così – rischia di provocare un cataclisma. Un’analogia questa che mi pare calzi alla perfezione al “dilemma sicurezza” brevemente illustrato.