Pininfarina Bluecar: una vera auto elettrica per tutte le tasche

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Da quando hanno scoperto che l’ecologia può essere una spinta alle vendite di prodotti color “verde ipocrita”, i grandi esperti di clima e energia che negavano i cambiamenti climatici e le difficoltà di approvvigionamento di idrocarburi sono scomparsi.
Ora per non mostrarci il pericolo di una recessione con radici che scavano ben più in profondità dei giochetti finanziari di un manipolo di banchieri rampanti, incollano la parola “eco” su ogni prodotto che prometta un seppur minimo aumento di efficienza (quasi mai realistico), per farci credere che non sia soltanto una necessità economica, ma anche e soprattutto il nostro animo rispettoso per l’ambiente, come a dire che non siamo in recessione, ma coscienziosi piuttosto.

Questo ghiotto nuovo mercato è tutto in espansione, anche perché in realtà sono in pochi ad aver realmente trovato soluzioni efficaci in questa direzione, mentre per il resto stiamo assistendo ad abili opere di rebranding e alla diffusione di tecnologie decisamente poco efficienti nonostante il gran parlare che se ne fa.

In mezzo a tutto questo qualcosa di concreto comincia però a vedersi, tra cui la Pininfarina Bluecar: una piccola utilitaria elettrica progettata e costruita in Italia nelle officine del carrozziere famoso per la sua storica e stabile collaborazione con Ferrari, il cui lancio è previsto per il 2011 e per cui sono stati già raccolti più di 6.000 ordini.

Alcune caratteristiche tecniche che sono state divulgate insieme alle immagini sono molto interessanti, partendo dall‘autonomia di ben 250 km: un dato molto alto, soprattutto in considerazione delle ridotte dimensioni della vettura. L’energia necessaria sarà stipata in 300 kg di costose batterie ai polimeri  di litio, che saranno prodotte dalla fine di settembre dall’azienda francese Bolloré e che avranno una vita garantita per 200.000 km.
L’energia stipata a bordo servirà ad alimentare un motore elettrico di 50kW (67CV) per una velocità massima limitata elettronicamente a 130km/h  e un’accelerazione 0-60km/h in 6,8 secondi. Prestazioni del tutto paragonabili alle utilitarie in commercio dotate di impianto a metano.

Gli interni sono dotati di strumentazione all’avanguardia e la fanaleria è a led. Interessante la copertura del tetto, realizzata con un pannello fotovoltaico, che da solo basta al fabbisogno energetico dell’abitacolo e della strumentazione di bordo.

Ma la lato più interessante sarà il prezzo. Le batterie e il pannello fotovoltaico bastano da soli a rendere economicamente improponibile l’acquisto dell’auto, per questo sarà ceduta ai clienti con un contratto d’affitto ad un costo di 330 euro mensili. Una cifra non indifferente in assoluto, dalla spesa generalmente sostenuta mensilmente per le rate di un’auto nuova e svincola oltretutto dai costi degli0 onerosi interventi di manutenzione, come la sostituzione delle batterie. Va poi considerato il vantaggio di poter fare il pieno di carburante con pochi spiccioli, che non è indifferente.

L’unico ostacolo riguarda i tempi di ricarica tipici di un’auto elettrica e la mancanza di prese di corrente nei parcheggi che rendono queste auto più difficili da gestire nei lunghi spostamenti.
La natura cittadina del veicolo però rende queste evenienze poco frequenti, inoltre i tempi di ricarica non rappresentano un problema nel caso dell’uso all’interno di un circuito di car sharing. L’utilizzo di auto elettriche di questo tipo nel car sharing permetterebbe di spostarsi in città e nei dintorni,svincolati dagli orari e dalle rotte dei mezzi pubblici ad un prezzo davvero irrisorio.

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