Il sistema creditizio affronta un periodo difficile, non solo in Italia. Il famoso detto secondo cui le banche presterebbero i soldi a chi già li possiede, è diventata, a torto o a ragione non sta a noi stabilirlo, una convinzione diffusa. In particolare in Italia non si può certo dire che il sistema bancario attraversi un periodo di particolare fiducia da parte dei cittadini.
In questo contesto, l’ingresso di un nuovo competitor nel settore del cosiddetto lending, ovvero del prestito del denaro, potrebbe introdurre una ventata di freschezza, e forse, un pò di concorrenza in più.
Il nuovo competitor si chiama Zopa e si propone di far incontrare la domanda, di denaro, con l’offerta, creando così un social network del prestito con interessi.
Ci sarebbero vantaggi per tutti:
- per chi chiede il prestito, che avrebbe tassi di interesse più bassi di quelli applicati dalle banche;
- per chi presta il denaro, che avrebbe un guadagno più elevato di quello garantito dai titoli di stato;
- per l’intermediario, cioè per Zopa, che svolgendo tutto il lavoro tramite web, sarebbe in grado di applicare commissioni più basse degli istituti di credito e guadagnare ugualmente.
Nel Regno Unito Zopa esiste già da tempo e le percentuali di insolvenza sono solo dello 0,2% rispetto al denaro prestato. Zopa dichiara infatti di adottare tutte le misure di cautela utilizzate dalle banche e “qualcuna in più”.
Sono tante le difficoltà che questo sistema di “credito fra persone” dovrà affrontare, perché alla diffidenza della gente nell’affidare i propri risparmi si somma la resistenza alla impersonalità del doverlo fare via Internet. Forse anche per questo è stato aperto un blog ufficiale, per stabilire un contatto più diretto con l’utenza.
L’ingresso di questo nuovo competitor in un settore così difficile e delicato rappresenta comunque una notizia positiva; mi auguro che spinga le banche non solo ad una riduzione dei costi, ma anche ad una maggiore trasparenza ed attenzione nei confronti dei clienti.