Come potrei non segnalare questa bellissima iniziativa. Quelli di Openpolis.it, dopo aver dato alla luce e coltivato un portale in chiave collaborativa in cui ogni utente può scegliere un politico da pedinare, di cui annotare ogni dichiarazione, decisione politica, voto azione e quant’altro sia affine alla sua attività politica ora hanno dato vita a Openparlamento, per controllare cosa succede nelle arene in cui si decidono le regole della nostra società.
Il sito tiene traccia di tutte le attività del parlamento, elencandone tutte le attività. Viene tenuta traccia di tutti gli argomenti trattati, disegni di legge, decreti e atti non legislativi, monitorando così tutto l’iter che vede l’approvazione o la bocciatura di nuovi provvedimenti e permettendo di conoscere come si esprime in merito ognuno dei parlamentari.
Ogni attività del parlamento può essere monitorata, giudicata e commentata dagli utenti registrati al servizio (gratuito per tutti), ma è presente per gli utenti anche un altro e interessante punto di vista, quello dei singoli parlamentari.
Di ogni addetto ai lavori viene innanzitutto tenuta traccia delle presenze e delle assenze per controllare chi lavora e chi invece ozia percependo regolare stipendio, con tanto di classifiche. Si possono poi capire a colpo d’occhio quali schieramenti hanno votato per quali leggi e quali sono i parlamentari che votano in modo più affine o indipendente rispetto alla maggioranza del proprio schieramento politico.
Uno strumento efficacissimo quindi per tenere d’occhio il lavoro delle forze politiche e dei singoli politici, per controllare la loro storia e vedere come si evolve il pensiero di ognuno. Da oggi possiamo più facilmente conoscere gli uomini e le donne della politica, giudicarne l’operato e scegliere con più coscienza le persone che più ci rappresentano, instaurando un rapporto più diretto con chi si dimostra più valido e vicino alle nostre idee.
Un grande passo avanti verso una politica dei meriti a sfavore di quella fatta di bandiere e frasi fatte, o meglio, lo sarebbe se avessimo ancora il diritto di scegliere chi ci rappresenta, sottrattoci da una legge definita una “porcata” dal suo stesso autore.