In questi mesi ci siamo occupati dei potenziali risvolti del segmento Netbook, un terreno in cui la convergenza di interessi e di tecnologie sembra aver riunito tutti i principali operatori sia del mercato mobile (PDA Phone/Smartphone) sia dei personal computer.
Quo vadis? Ce lo siamo chiesto un po’ tutti soprattutto perché con Moblin ed Android per la parte software e l’aspirante concorrente ARM il binomio Wintel potrebbe non essere così scontatamente preponderante nel medio-lungo periodo.
Microsoft aveva già annunciato la decisione per il non supporto dell’architettura, molto diffusa su dispositivi embedded, ora rincara la dose non risparmiando stoccate al sistema operativo targato Google.
Dopo aver criticato il nome netbook durante la conferenza organizzata all’interno del Computex, Steve Guggenheimer, Corporate Vice President for Original Equipment Manufacturers, si è spinto oltre in un’intervista a Reuters.
“Sono piuttosto scettico sul fatto che i consumatori cominceranno ad usare Android in questo momento. In definitiva vuoi che la tua stampante funzioni e tutto il tuo parco software a cui sei abituato continui a funzionare.
Al momento c’è una totale mancanza di un solido ecosistema intorno alla piattaforma Google”.
Più volte è stato fatto notare come effettivamente intorno al progetto della grande G nonostante siano state spese belle parole, ci sia anche molto fumo oltre al promettente arrosto.
D’altra parte sono due i fatti incontrovertibili:
- quando il duetto Brin e Page si muove difficilmente sbaglia un colpo
- l’interesse da parte dei vari produttori come Motorola, HTC, Dell è concreto, così come sia Acer che Asus hanno già annunciato parte della propria lineup con il “corredo Android”
N onostante il grottesco limite delle tre applicazioni per Windows 7 sia stato eliminato resta il nodo da sciogliere sull’impatto che avranno le licenze sul prezzo finale per dispositivi che hanno il devono il loro appeal, oltre al fattore portabilità, proprio al costo tutto sommato contenuto.
Guggenheimer ha proseguito asserendo come l’importanza del fattore “pc-alike” sia fondamentale per il successo, nel mass market, di un prodotto che si pone a metà strada tra i due mondi, un mid seppur rimpicciolito che ricorda la struttura e lo chassis di un portatile.
“Ed in questo contesto, per le persone che vogliono un personal computer”, prosegue il dirigente Microsoft, “non crediamo che la scelta di un chipset differente sia quella vincente”.
Anche in questo caso il problema ruota intorno al parco applicativo, preponderante su piattaforma x86.
Allo stesso tempo occorre far presente che, nonostante le molteplici architetture caratterizzino i palmari e i cellulari moderni, la frammentazione del mercato non ha scoraggiato le software house e gli sviluppatori in generale, basti pensare al successo dell’SDK per l’iPhone.
Occorrerà capire se l’evoluzione dei netbook verrà più influenzata dai “cugini” mobili oppure dal tradizionale settore rappresentato dai desktop e portatili.
In entrambe i casi saremo qui ad aggiornarvi.