Con l’andare avanti del tempo, l’offerta di computer si è molto diversificata non solo in termini di scelta all’interno di specifici segmenti, ma come di ridefinizione e arricchimento della segmentazione.
Protagonista di questa evoluzione è innanzitutto l’universo dei sistemi portatili, fino a pochi anni fa segmentato in modelli da 14/15″ ad occupare il mainstream, modelli da 17″ pesanti e con poca autonomia, per usi specifici, e modelli di nicchia con schermo da 12″ o meno, capaci di elevata portabilità ma venduti a prezzi proibitivi.
Lo scenario oggi è molto diversificato così come si è ampliato il delta di prezzo per ogni dimensione di schermo. Oltre ai 15″ che vanno da circa € 300 fino a ben oltre i 2000, abbiamo i 17″ da circa € 600 fino a superare i 3000, i 12″ da 299 o meno fino a costosi UMPC da oltre 2000, più una serie di altri prodotti con dimensioni fino a qualche tempo fa “atipiche” come 13.3″, 16″, 18″ etc. oltre alla nuova gamma di sistemi dotati di Intel CULV.
Sul lato computer fissi, va arricchendosi invece l’offerta di modelli all-in-one stile iMac, particolarmente con l’arrivo della classe “nettop”, non capaci delle prestazioni di un desktop “full featured”, meno espandibili, ma interessanti per chi non ha particolare avidità di performance.
Questo assortimento rende per ciascun utente, anche quello con le esigenze più di nicchia, disponibili numerosissime soluzioni alternative.
Per esempio, chi avesse un budget di € 3.000 e il bisogno di lavorare con Maya/3dsMax in mobilità, un portatile 17″ o più di fascia alta rappresenterebbe una risposta soddisfacente, ma perché non valutare anche un 16″ con grafica discreta da meno di € 1.000 per il lavoro on-the-go, a cui affiancare una workstation fissa basata su Core i7/Phenom II + nVidia Quadro a cui destinare “il lavoro sporco”?
Per chi avesse esigenze più limitate, l’accoppiata netbook-fisso coniuga economicità e, con un po’ di lavoro di sincronizzazione, funzionalità perfetta per gli scenari più comuni.
C’è poi chi decide di fare tutto con un portatile decentemente dotato, dal lavoro in ufficio o a casa collegati alla rete elettrica, fino ad escursioni in mobilità: uno scenario d’uso incoraggiato dalla nuova generazione di dispositivi con schermo da 16″, che offrono una risoluzione interessante abbinata a potenza di calcolo sufficiente per applicazioni general purpose, senza disdegnare virtualizzazione e gaming non estremo.
Magari, aggiungo, con l’ausilio di un monitor 24″ full HD a casa e un disco USB/FW/ESata di generose dimensioni per backup e file grandi, tastiera e mouse esterni, il tutto con meno di 1.500 Euro.
Insomma, le esigenze sono infinite ma anche i modi di soddisfarle sono divenuti pressoché infiniti, attraverso la combinazione o l’uso creativo dei numerosissimi dispositivi presenti sul mercato. A proposito di uso creativo, faccio il mio esempio: dal 2005 all’anno scorso ho usato per la maggioranza del tempo un notebook da 12″, sfruttato per svolgere le applicazioni più disparate, dal fotoritocco al mantenimento della mia nutrita collezione fotografica, dal più rudimentale editing video fino al collegamento in mobilità.
Laddove la potenza e lo spazio scarseggiavano, ho preferito tirare la cinghia piuttosto che rinunciare alla portatilità e alla concentrazione del mio materiale su un unico sistema.
Poi mi sono regalato un 17″, anch’esso divenuto centro nevralgico delle mie attività informatiche a casa, in ufficio o in mobilità, gli ho messo su un disco più grande e il massimo della RAM e ho raggiunto la pace.
Alcuni pilastri sorreggono oggi il mio “stile di consumo” informatico:
– non mi piace sincronizzare documenti, rubrica, calendario (cose che preferisco usare via client per maggior integrazione con l’OS) fra più computer, quindi tendo sempre più a usarne uno per fare tutto, affiancato da abbondante storage esterno per backup e file di grosse dimensioni e scarso uso;
– il collegamento in mobilità è imprescindibile, ma non mi va né di avere un secondo piano dati rispetto a quello che uso per navigare da cellulare, né di togliere e rimettere la SIM: il bluetooth è fondamentale (e un telefono che supporti il tethering pure);
– da quando ho iniziato ad usarla con frequenza, la capacità di virtualizzare OS a velocità quasi native, è divenuta per me imprescindibile: il netbook non fa per me;
– in ogni sistema che ho mai avuto, ho sempre incrementato lo storage interno al massimo possibile (a un costo ragionevole e sempre 7200rpm): SSD, per ora, non fa per me.
Tutto ciò per un uso che potremmo definire generalista-pesante, in cui il web ed applicazioni di classe office hanno un ruolo fondamentale per il mio lavoro, assieme ad un frequentissimo uso di applicazioni multimediali piuttosto esose e, ovviamente, l’emulazione di arcade e home computer. Tutto questo, avendo mediamente una decina di applicazioni aperte contemporaneamente (ora che il computer me lo consente).
Il mondo videoludico “moderno” non m’interessa più, da quando ho delegato all’uopo una console.
E voi invece, che sistema/i usate e per fare cosa? O altrimenti, a che sistema puntate per risolvere i vostri problemi a casa e in mobilità?