Per la delizia degli appassionati di archeologia digitale del venerdì pomeriggio, oggi ci prepariamo ad esaminare un computer che nella sua totale insignificanza estetica, tecnologica, prestazionale, ha segnato uno dei capitoli più oscuri nella storia della gloriosa Sinclair, dopo l’acquisizione da parte di Amstrad.
Ecco a voi il PC 200, classe 1988: un computer che, dal punto di vista stilistico, apre la strada oggi trafficatissima dei rip-off di computer più desiderati, costosi e performanti.
Visivamente era in effetti quasi identico all’Atari ST e molto simile allo stesso Amiga 500.
Sotto cotanta scocca, non pulsava tuttavia un Motorola 68000, magari corredato di custom chips, ma un 8086 a 8Mhz, accompagnato da una miserrima CGA/MDA, un comparto sonoro affidato al classico beeper, 512KB di RAM e lettore floppy sul lato destro. In altre parole, un Amstrad PPC 1512 infilato in un form factor simil Amiga 500/Atari 520ST.
Quelli che venivano considerati i “plus” tecnici del prodotto – equipaggiato con MS-DOS 3.3 e la GUI GEM di DR – ossia la disponibilità di software PC in ambiente home e la possibilità di collegarlo alla TV, non risollevarono le sorti di questo sventurato esperimento. Il formato simile a macchine reputate – a torto – semplici home computer, non deve aver incoraggiato all’acquisto il padre di famiglia, alla ricerca di un “vero” computer da usare in casa.
D’altro canto, con Amiga ed ST disponibili a prezzi competitivi, un computer così configurato (nel 1988 la CGA era ampiamente obsoleta) non avrebbe potuto in nessun caso interessare il pubblico giovanile, già ipnotizzato dalle mirabili capacità grafiche e sonore dell’ultima generazione di sistemi Commodore o Atari.
Il sistema era inoltre eccezionalmente mal progettato: equipaggiato con due soli slot ISA per l’espansione, non consentiva l’inserimento di schede standard, a meno di non smontare la parte superiore della scocca o segarla in corrispondenza degli slot.
Ciononostante fu posizionato dalla Amstrad (che ancora annoverava nella sua disordinata griglia di prodotti, la serie CPC) come competitor diretto dell’Atari ST, il che accelerò l’inevitabile destino del PC 200, facendone il più fulmineo flop della storia dell’home computer: secondo una testimonianza riportata su Old-Computers.com, la campagna marketing di supporto ebbe la durata record di appena 3 mesi.
Sconosciuto ai più, rappresenta oggi una rarità assoluta nel mercato del collezionismo tecnologico: una sorte dopotutto benevola per un prodotto scadente, che temo non toccherà ai molti rip-off che popolano l’attuale mercato PC.