Voci provenienti dai tester del prossimo OS di Microsoft, vorrebbero Microsoft attivamente impegnata nell’offrire la possibilità di rimuovere Internet Explorer 8 da Windows 7. La rimozione riguarderebbe il solo eseguibile di IE 8, iexplore.exe, non tutti i suoi componenti sparsi per le directory dell’OS.
La notizia sembra confermare – almeno parzialmente – l’intenzione di Microsoft di adeguarsi alla volontà della Commissione Europea, ma la soluzione adottata, nella sua rozzezza, riporta in superficie il tema della reversibilità di vent’anni e più di bundling di applicazioni nel sistema operativo.
Riporta quindi alla luce la difficoltà di arrivare a una soluzione “organica” del problema sollevato dall’antitrust, essendo la disinstallabilità di IE dal lato utente un contentino per una minoranza “integralista”, dal lato MS una risposta forse impacciata, forse temporanea, forse furba, sicuramente parziale, alle istanze poste dalla Commissione Europea col supporto di Opera, Mozilla e Google.
In ogni caso, nulla di simile a quella cultura della scelta del miglior software per le proprie esigenze a cui sarebbe il caso di iniziare ad abituare l’utenza, nulla di simile alle intenzioni che probabilmente hanno mosso un’autorità antitrust ancora non pienamente a suo agio nella valutazione delle dinamiche del mercato software.
Inutile ricordare che proprio azioni rivolte all’aumento della consapevolezza degli utenti nella scelta del software, molto meglio di questi banali rimedi, difenderebbero la competitività del mercato.