Dopo le sonore bastonate incassate da Sony nella prima fase della console war con Nintendo e Microsoft, l’ultimo taglio di prezzo sembra indicare l’uscita dal tunnel. Secondo Reuters infatti, l’abbassamento del prezzo della console e il lancio della versione da 40Gb, hanno prodotto negli USA un incremento significativo delle vendite, passate da una media settimanale di 30/40.000 unità a più di 100.000.
I numeri di PS3 – 121.000 unità vendute nel mese di Ottobre negli USA – sono ancora sottomultipli rispetto a quelli di Wii (519.000 unità) e Xbox 360 (366.000 unità) ma, se il trend che si palesa in questi giorni dovesse confermarsi, un recupero sarebbe ancora possibile.
L’analisi di questo dato non è purtroppo una buona notizia per il marketing di Sony, che ha nettamente sovrastimato il punto di prezzo al lancio. Questa mossa ha infatti portato il suo nuovo gioiello sull’orlo del baratro – assieme al formato Blu-Ray, che ha nella console il suo cavallo migliore – mentre le successive brusche riduzioni di prezzo, hanno dato adito a giustificate critiche da parte degli early adopters.
La strategia iniziale della Sony, che prevedeva di vendere PS3 come qualcosa di più di una console, chiedendo di conseguenza un prezzo molto più elevato, sembra dunque ufficialmente naufragata.
Ai fan della console giapponese non resta che augurarsi che dalle parti di Tokyo abbiano fatto bene i loro conti: nel mondo delle console non è impossibile infilarsi in spirali economiche mortali, specie se i costi di sviluppo sono stati superiori a quelli dei competitor, i costi di produzione restano più elevati e le software house iniziano ad abbandonare la nave.