Chi acquista un sistema di raffreddamento a liquido lo fa per svariati motivi, tra i quali possiamo annoverare le maggiori capacità di dissipazione del calore, una maggiore silenziosità, oppure un effetto scenico che il normale dissipatore ad aria, pur con ventole con LED ed altri ammenicoli, non riescono ad equiparare.
Per la nostra rubrica settimanale The Hot Spot, invece che parlare di sistemi innovativi e tecnologie “estreme” di raffreddamento per il nostro povero hardware, quest’oggi proveremo a dare una spiegazione logica, decisamente non esaustiva, delle motivazioni che ci spingono a scegliere un mezzo di dissipazione così controverso e dibattuto, piuttosto che scegliere un sistema di tipo tradizionale, decisamente più facile da installare, tendenzialmente più economico, ed ultimamente, visti i progressi fatti dalla tecnologia ad heatpipe, anche molto competitivi in termini di prestazioni.
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Come scritto poc’anzi, sul mercato degli accessori per computer “after market” si possono trovare a poche decine di €uro tantissimi dissipatori ad aria di svariate forme e dimensioni che sono capaci, quasi tutti, di assolvere alle proprie funzioni più che degnamente, raffreddando il nostro processore o la nostra amata scheda video molto meglio del dissipatore con il quale ci vengono inizialmente venduti.
Ciò nonostante, il raffreddamento a liquido suscita prima o poi un fascino irrinunciabile per alcuni, che magari “le hanno provate tutte” e che anche se consapevoli della innovazione tecnica degli ultimi dissipatori ad heatpipe, tanto per citare una tipologia di dissipatori, decidono di fare il grande passo verso il liquido, molti consapevoli di cosa vanno incontro, altri completamente ignoranti – nel senso classico della parola: che ignorano – di cosa comporti far coesistere acqua e componenti elettronici.
Una risposta alla domanda del titolo è immediata per chi già ha installato almeno un waterblock nella sua vita all’interno del proprio PC: maggiori prestazioni in termini di raffreddamento. Agli inizi del raffreddamento commerciale, così come lo conosciamo oggi, adottare il raffreddamento a liquido era decisamente conveniente in termini di temperature ottenute sul processore, con abbassamenti di oltre 30°C. Chi ha avuto un AMD Athlon, magari overclockato, si ricorda che anche il peggiore dei dissipatori a liquido era capace di battere in estrema scioltezza la controparte ad aria, permettendo overclock ed overvolt fino a quel momento neanche oggetto dei sogni più estremi.
Se il miglior raffreddamento era agli inizi l’obiettivo di chi acquistava un waterblock, non è da sottovalutare un effetto direttamente derivante dall’adozione del sistema di raffreddamento a liquido: la riduzione della rumorosità del proprio PC. La soppressione della ventola del dissipatore sulla CPU (ed anche della VGA, per chi si spingeva oltre) comportava, e tutt’ora comporta, l’abbassamento della rumorosità del sistema di raffreddamento. Infatti, con il liquido si possono eliminare la maggior parte delle ventole all’interno del computer, per utilizzarne in minor numero, e maggior dimensione (e quindi più lente e silenziose) direttamente sul radiatore del sistema a liquido.
Terzo motivo può essere l’aumentata vita lavorativa del sistema informatico nel suo complesso: raffreddando meglio i vari componenti, e non sottoponendoli ai continui stress termici dovuti a repentini abbassamenti ed innalzamenti di temperatura tipici dei sistemi tradizionali ad aria, la vita lavorativa dei chip tende ad allungarsi, seppur di poco, o comunque non rischia di essere compromessa anzitempo a causa di elevati stress termici. In campo domestico e quindi per quanto riguarda i PC che vengono usati per il gaming o per semplicemente navigare sul web, questa motivazione lascia, però, il tempo che trova, considerando che la vita media di un processore, nei nostri PC, non arriva a superare qualche anno di età. Considerando invece un utilizzo professionale del PC le cose cambiano prospettiva, soprattutto se pensiamo che i PC professionali solitamente sono investimenti a medio e lungo termine per moltissime aziende, e quindi salvaguardarli con un ottimo sistema di raffreddamento può rilevarsi decisamente una scelta economica azzeccata.
Sempre in ambito domestico, oltre alla riduzione della rumorosità, alla potenziale aumentata vita media dei componenti e quindi degli interi sistemi computazionali, alle migliorate prestazioni di raffreddamento dei sistemi a liquido, non possiamo non citare l’impatto estetico che un sistema di raffreddamento ha su di un PC. Vedere un sistema a liquido propriamente installato ed integrato all’interno di un case per computer, con magari qualche liquido colorato illuminato da LED o neon UV, riesce sempre a strappare anche al più tradizionalista e scettico un commento di ammirazione. Tantissime aziende del settore purtroppo però si focalizzano esclusivamente sull’effetto scenico del sistema di raffreddamento a liquido, magari tralasciando gli altri aspetti altrettanto fondamentali, e quindi ci si ritrova con sistemi esteticamente validi ma dalle prestazioni solo discrete e dalla rumorosità elevata.
Ed ora veniamo al sottoscritto. Oltre a tutte le motivazioni di cui sopra, posso elencarne tante altre, tra cui la possibilità di riutilizzare i componenti di alcuni kit a liquido anche cambiando hardware (cosa che molte volte non è possibile con i dissipatori ad aria, progettati per raffreddare un particolare chip o marca), la possibilità di effettuare upgrade del sistema con relativa facilità, ed anche la tranquillità intrinseca che un ottimo sistema di raffreddamento liquido riesce a dare, lasciando il computer acceso per settimane e non preoccupandomi minimamente di dover effettuare periodici controlli sulla quantità di polvere risucchiata dalle ventole all’interno del PC (il mio radiatore è esterno…).
E voi, gentili lettori, perchè avete installato un sistema di raffreddamento a liquido nel vostro PC? Oppure, se è vero il contrario, quali motivazioni vi hanno spinto ad escluderne completamente l’utilizzo? Postate tranquillamente i vostri pro e contro nei commenti, motivando se possibile le vostre scelte.