Uno dei punti nodali del processo di produzione di un film è quello della scelta della colonna sonora. Con questo post di Videodrome – ai confini del video, rivolto principalmente a filmmaker indipendenti alle prime armi, andremo a vedere quali sono le problematiche da affrontare e da risolvere riguardo a questo tema.
La colonna sonora è una degli elementi più importanti di un film; molte volte, oltre ad accompagnare ed enfatizzare determinate scene riprodotte sullo schermo, la musica serve da vero e proprio “motore” per il flusso di immagini. Come una batteria in un gruppo musicale, la colonna sonora (in questo termine inseriamo anche i rumori) detta il ritmo della visione stessa. In questo modo, lo spettatore viene trascinato e immerso totalmente nella narrazione.
Se state girando il vostro primo (e non solo) corto ricordatevi che dovete tenere a mente di:
– Trovare della musica composta specificamente per il vostro film.
– Trovare della musica già composta e registrata, che può eventualmente essere usata per il vostro film.
– Procurarsi della musica “royalty free” (esistono molte librerie) che vi protegge da qualsiasi problematica legata ai diritti d’autore.
Ovviamente la prima opzione: l’utilizzo di musica originale, è sempre la soluzione migliore. Girare un film e poi adattare la musica alle immagini girate, risulta sicuramente più semplice di cercare di adattare una canzone già esistente alle vostre immagini.
Per quanto riguarda la seconda opzione, potete sceglierla se volete usare della musica che già conoscete, che avete immaginato durante le riprese di una determinata sequenza; non una canzone famosa ma anche solamente un brano composto da una band di amici vostri. Qui però entrano in ballo i diritti d’autore, se la musica è registrata (autori alla SIAE) dovrete trovare un accordo con l’autore stesso che, se non è un vostro conoscente stretto, sarà sicuramente di tipo monetario inoltre, dovrete pagare anche una determinata cifra alla SIAE.
Fate sempre attenzione ad utilizzare musica protetta da copyright, ovviamente se il film lo fate per voi e lo fate vedere solamente in famiglia il problema non sussiste ma, dal momento che lo mettete in circolazione, ad esempio via festival, le cose si complicano.
Se invece avete già accordi di distribuzione è obbligatorio sistemare in anticipo la questione “diritti” della colonna sonora, la via più semplice, sempre che non abbiate amici musicisti non registrati alla SIAE, è quella di usare musica con “Royalty free” che vi permette di acquistare un brano e di pagarlo una volta sola. Si trovano anche dei web site che vendono canzoni di buona qualità a 10-15 euro: www.royaltyfreemusic.com, www.revostock.com.
È possibile usare liberamente musica di autori morti da oltre 70 anni ed inoltre, sono da segnalare i brani rilasciati sotto licenza “Creative Commons”, utilizzabili in maniera più libera rispettando regole dettate dall’autore stesso:
“Le licenze Creative Commons offrono sei diverse articolazioni dei diritti d’autore per artisti, giornalisti, docenti, istituzioni e, in genere, creatori che desiderino condividere in maniera ampia le proprie opere secondo il modello “alcuni diritti riservati”. Il detentore dei diritti puo’ non autorizzare a priori usi prevalentemente commerciali dell’opera (opzione Non commerciale, acronimo inglese: NC) o la creazione di opere derivate (Non opere derivate, acronimo: ND); e se sono possibili opere derivate, puo’ imporre l’obbligo di rilasciarle con la stessa licenza dell’opera originaria (Condividi allo stesso modo, acronimo: SA, da “Share-Alike”)”.
Uno dei problemi fondamentali della produzione di video, senza polemizzare in questa sede sull’assurdità delle troppo obsolete leggi sui diritti d’autore, è la partecipazione a festival e competizioni con film contenenti musica commerciale. Molte volte sul bando di inscrizione vengono espressamente riportate le specifiche riguardo al copyright della colonna sonora perché, il pagamento dei diritti alla SIAE, oltre al compenso all’autore, deve essere fatto PER OGNI proiezione pubblica. Il punto cruciale è proprio questo: anche se l’autore vi regala un brano ma questo brano è registrato alla SIAE, dovreste in teoria pagare comunque i diritti d’autore.
Per proiezioni pubbliche non a scopo di lucro, per festival, patrocini comunali la SIAE solitamente non chiede nulla però, è sempre meglio chiedere informazioni.
Ecco cosa riporta il sito ufficiale:
L’uso di composizioni musicali in supporti audiovisivi e multimediali:
L’uso di composizioni come commento musicale in supporti audiovisivi e multimediali comporta per il produttore la necessità di munirsi di più autorizzazioni da richiedere a soggetti diversi: alla SIAE per la riproduzione di composizioni protette, all’editore musicale per la sincronizzazione (abbinamento delle composizioni alle immagini), al produttore discografico per l’eventuale uso di registrazioni di sua proprietà.
Si tratta spesso di una procedura complessa e lunga. Inoltre, in alcuni casi (brani famosi eseguiti da artisti di successo), l’esito è incerto, in quanto gli editori musicali e i produttori discografici possono negare le autorizzazioni per determinati usi.
Sempre sul sito SIAE, viene sottolineata la possibilità di acquistare brani grazie ad accordi stipulati tra SIAE e case di produzione in specifiche Production Music Libraries e, inoltre, esistono norme speciali per video matrimoniali.
Per maggiori informazioni, comunque, è sempre meglio rivolgersi al proprio ufficio di zona.