La vittoria di Barak Obama porta con sé moltissime conseguenze che solamente tra molti anni potremo iniziare a percepire con completezza, ma già oggi è possibile fare qualche riflessione su quanto questa vittoria abbia influito nel modo di internet.
Obama ha dimostrato non solo che l’America ha moltissimo da insegnare alle altre grandi democrazie in termini di libertà ed eguaglianza, ma anche che Internet ha restituito al popolo potere che aveva perso nella notte dei tempi.
La democrazia rappresentativa nasce dopo l’esperienza delle polis greche, nelle quali era possibile radunare tutto il popolo in piazza e far votare ogni singola legge e decisione a tutti: democrazia diretta. Col crescere della popolazione e con l’espansione territoriale, il popolo ha dovuto affidarsi a dei rappresentanti, di fatto perdendo il proprio “pezzettino” di sovranità che veniva ceduto (volenti o nolenti) al rappresentante.
Obama ha dimostrato che un uso corretto, sincero e intelligente di Internet e delle sue features sociali, permette di restituire voce alle persone. Se Barak Obama è oggi Presidente è anche grazie alle donazioni dell’americano medio, che via web ha rinunciato a 5 dollari, e ai ragazzi che con tanta passione hanno prodotto video virali e scritto fiumi di parole sui blog. Internet ha fatto la differenza, se Internet non fosse esistito o, più cinicamente, avesse in USA lo stesso tasso di penetrazione che ha in Italia, probabilmente ora Obama non sarebbe il 44mo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Anche McCain ha usato Internet, come del resto tutti i candiadati durante le Primarie, ma solamente Obama e i suoi attivisti ne hanno fatto un uso maturo ed evoluto, segmentando gli elettori e comunicando con loro con i media più adatti, ad esempio SMS per i giovani e direct e-mail per i più anziani.
I tanti nemici, più o meno dichiarati, degli USA che negli anni ripetevano la solita litania secondo cui solo i ricchi e i petrolieri potevano aspirare alla Presidenza o, peggio, che di Presidenti neri se ne vedono solo nei film, si sono dovuti ricredere.
L’America ha dimostrato di essere giovane, di fare un uso maturo delle nuove tecnologie, dei social network, dei new media e di aver ormai fatto crollare le discriminazioni.
Una celebre frase di Obama recita “I’m asking you to believe not in my ability to bring about real change in Washington. I’m asking you to believe in yours”, ed è esattamente quanto è successo online, dove gruppi di attivisti e semplici cittadini si sono incontrati ed organizzati per contribuire, ciascuno con la propria unica individualità, a generare cambiamento.