Un interessantissimo articolo su Read Write Web evidenzia come Google abbia cambiato per sempre, tra le tante cose, anche il modo di fare politica, riportando in primo piano l’elettore a discapito del rappresentante.
Durante il dibattito tra Sarah Palin e Joe Biden, i candidati alla Vicepresidenza degli Stati Uniti d’America, su Google sono stati ricercati temi e parole chiave trattati durante il dibattito.
Ancora più interessante è rilevare che gran parte di queste ricerche non sono avvenute in un momento successivo al dibattito, ma in tempo reale durante il dibattito stesso, evidenziando un pubblico attivo, attento e multitasking che voleva colmare le proprie lacune sui temi trattati in tempo reale per poter seguire il discorso e formarsi un’opinione.
L’elettore ha quindi oggi molti più poteri di una volta che, certo, deve sapere e, soprattutto, volere usare. Essere telespettatore e allo stesso tempo attivo ricercatore è più faticoso che sprofondare nella poltrona con pop-corn e bersi, assieme alla birra, tutte le cose dette in tv.
Ebbene, soprattutto tra le giovani generazioni, pare che ci sia questa voglia di informarsi per conto proprio, senza accontentarsi né tanto meno fidarsi di quanto affermato dai media tradizionali.
Questo piccolo studio di caso politico pone ancora una volta l’accento sull’inversione di flusso che internet ha provocato. I contenuti non sono più push, spinti dalle major a spettatori passivi, ma sono pull, cioè pescati a gusto e piacimento dell’utente, che sceglie cosa, quando e dove “prendere”.