Ad un anno circa di distanza dal precedente incontro di presentazione rapporto, il quadro emerso dalla conferenza “Digital De-Generation?” (il cui titolo, peraltro, ben poco di positivo faceva sperare) è davvero inquietante.
Dopo aver presentato i risultati di una ricerca dell’Osservatorio Permanente sui Contenuti Digitali , vari “esperti” si sono succeduti nel raccontare le loro idee sui new media e, in generale, sulla distribuzione digitale dei contenuti.
Paolo Liguori, Direttore del TGCOM, esordisce affermando che la vera rivoluzione è la TV, che grazie al digitale terrestre porterà molta più innovazione e cambiamenti rispetto al web. Affermazione che si commenta da sola e che fa subito capire il livello nel quale si colloca il noto giornalista.
Edoardo Segantino, giornalista del Corriere della Sera, bolla invece i blog come luogo nel quale spesso si leggono affermazioni prive di qualsiasi fonte e intrise di demagogia, dimenticando che il giornale per cui scrive è quasi quotidianamente “colto in castagna” nel prendere bufale o, peggio, nel fare disinformazione.
Hanno aiutato a far calare il sipario su questo triste teatrino i vari rappresentati delle associazioni di case discografiche e cinematografiche, tutte ancora ancorate ad un vecchio modello di lotta alla pirateria che ha dimostrato di non funzionare.
Mentre in America le major provano modelli di distribuzione di musica flat e mettono online gratis su Hulu grandi serie TV e film di successo, in Italia le case si affannano a difendere vecchi modelli di distribuzione e fruizione.
Unica nota positiva è stata data dalla Professoressa Luisa Leonina che, forse perchè lavora a contatto con giovani, ha invece ricordato quanto di buono in realtà le tecnologie oggi offrano in termini di distribuzione e sviluppo della creatività. Grazie ai new media e al digitale in generale, i giovani d’oggi sono infatti in grado di esprimere la propria creatività e inventiva in modi fino a poco tempo fa impensati.