Affascinante marchingegno del nuovo millennio. Tutto è iniziato nel 2000, quando Wim Delvoye, artista, ha composto una macchina piuttosto complessa e l’ha installata al Museo d’arte contemporanea di Anversa in Belgio.
Installazione che ha riscosso un discreto successo, tanto da indurre Wim a riproporla in altre città con forme e funzionalità differenti.
Denominata Cloaca, questa opera d’arte High-Tech ha fatto una sua apparizione anche in Italia, come indicato sul sito ufficiale, la versione “Turbo”, realizzata usando delle lavatrici in serie, è stata presentata a Prato nel 2004.
Questo macchinario non fa altro che simulare la digestione e produrre, alla fine, degli escrementi. Il processo è perciò completo, dal cibo fino al “prodotto finito”; arte e, allo stesso tempo, interesse scientifico. Tutto è perfettamente visibile e controllato da computer ed elettrovalvole, tutti i processi della digestione vengono sempre simulati e resi visibili attraverso l’utilizzo di contenitori trasparenti. Durante le esibizioni Cloaca viene alimentata due volte al giorno, esattamente come accade per gli esseri umani (con una alimentazione sana e regolare).
Qui sotto l’immagine dell’installazione originale del 2000 in Belgio:
Nel sito personale di Wim Delvoye vengono presentate altre varianti, compresa l’enorme Super Cloaca e la piccola Mini Cloaca.
Dimenticavo: Wim vende il frutto del lavoro di Cloaca sottovuoto in comode confezioni di plastica trasparente… disponibili online.
Ecco la pubblicità del prodotto: