In questi mesi abbiamo imparato a riconoscere alcuni argomenti “scottanti” del panorama IT grazie anche ai simpatici avvertimenti di Francesco Carucci.
Io non voglio usare una dicitura che consigli attenzione sui possibili rischi di quel che andrò a scrivere, ma il titolo resta senz’altro, almeno in parte, provocatorio.
Ed è stato scelto coscientemente e scientemente provocatorio. Patti chiari, amicizia lunga. D’altra parte, come anticipato nel titolo stesso, la mia è una sincera curiosità ed interesse nel cercare di capire e provare a spiegare il successo della casa finlandese.
Sì perché in un mercato estremamente competitivo ed in espansione come quello dei cellulari, Nokia ha in mano, da sola, una percentuale abbastanza vicina alla metà dell’intero share; in particolar modo per quanto riguarda gli smartphone la quota è del 42.4% attestandosi ai dati forniti per il terzo trimestre 2008 dagli analisti di mercato.
Un dato assolutamente straordinario. E la domanda è: come ci è riuscita?
Come è riuscita una società con sede in Finlandia a competere con colossi come Motorola o Ericsson impegnate da molto prima nel settore delle telecomunicazioni che sfoggiavano i primissimi cellulari o telefoni satellitari (in realtà praticamente delle cabine telefoniche a vedere le dimensioni) nei film o serial di successo degli anni ’80 ?
Uno dei motivi principali è stata la lungimiranza abbinata alla capacità di saper cogliere prima di altri i futuri trend del mercato.
Mi ricordo perfettamente l’immagine di un mio ex compagno del liceo che arriva un giorno a scuola con il Nokia 5110, il primo ad aver installato Snake, porting del celebre gioco nato nel 1977. Nessuno credeva allora della possibilità di utilizzare un cellulare anche come strumento per il proprio svago, ma da quel momento l’industria e soprattutto Nokia non si sono mai fermate, seppur qualche progetto fallimentare qua e là è uscito (N-Gage su tutti), tanto che con la potenza attuale dei dispositivi, si parla di competizione con le console dedicate.
Niente male. Con quel modello però non solo Nokia arrivava prima dei competitor ma anche stabiliva un legame speciale con i teenager delle future generazioni per i quali è IL marchio di riferimento, tanto che nessuna casa produttrice sforna in tempi brevi la stessa impressionante varietà di prodotti.
Personalmente ritengo il cellulare ancora uno strumento di lavoro e non un gioco, d’altra parte nelle analisi di mercato io valgono 1, al pari dell’adolescente che pensa esattamente il contrario delle mie idee.
Lo stesso copione poi si è rivisto anche quando venne introdotta la fotocamera ed il successo è stato anche in quel caso immediato.
Al tempo stesso però, con modelli come il 3310 o il 6310i (vere e proprie “macchine da guerra”, resistenti agli urti e segni del tempo) si sono potuti fregiare anche di reputazione di solidità e robustezza riconosciute da tutti gli addetti ai lavori e poi premiate in sede di vendite vere e proprie.
Tutto questo ha contribuito, con la versatilità dei primi modelli dotati di sistema operativo, ad accrescere la popolarità in modo smisurato e contemporaneamente erodendo quote a chi non molto tempo prima aveva invece dominato la scena come Motorola (oggi in seria difficoltà tra le altre cose).
Il marchio e l’immagine contano e vendono anche quando probabilmente non si avrebbe il titolo per farlo, senz’altro non determinati volumi di vendite.
Ecco quindi che altri dispositivi, magari più meritevoli vengono snobbati a parità di prezzo oppure passano inosservati veri e propri concept di design e tecnologici.
Del Nokia N-Gage abbiamo già parlato, la prima console-telefono della storia, una sorta di patacca seppur con funzionalità interessanti; ma ricorderete certamente la scelta di abbracciare il filone clip-on (detto altrimenti “a conchiglia”) con quei modelli dalle aerografie assolutamente improponibili e che cercavano di fare il verso ai ben più collaudati e “stilosi” Samsung.
Veniamo poi proprio al reparto smartphone. La serie N è stata un colpo di genio. Multimedialità, versatilità, una gamma di modelli incredibile e per tutti i gusti e le età, qualche preziosismo come le lenti Zeiss. Sì ma a che prezzo?
Lasciando stare l’argomento “poi tanto tutte quelle funzioni la maggiorparte della gente nemmeno le usa”, perché varrebbe per tutti gli attori di questo palco, ma come si possono chiedere più di 600 Euro per un cellulare che non abbia neanche il touchscreen ed uno schermo francamente piccolo rispetto a quel che dovrebbe avere? (perché altrimenti il wifi e la possibilità di navigare cosa la includo a fare?).
Sarà deformazione professionale e l’abitudine a vederla in una certa ottica di “business” ma da quando entrai in contatto della serie P della Sony Ericsson (che montava il Symbian UIQ, la versione touchscreen del noto sistema operativo), non riesco ad immaginare un dispositivo di quella fascia di prezzo ed utenza che non tenga conto anche di questo tipo di interazione.
E non è un caso ci sia stato il boom, anche grazie al fenomeno iPhone, di cellulari simil-palmari e praticamente solo “touch”. Per questo, quando vidi la presentazione del Nokia N95, rimasi a bocca aperta e ancor più quando navigando leggevo commenti entusiasti di persone che lo desideravano più di ogni altra cosa.
D’accordo 5 Megapixel, comandi multimediali ad hoc, autofocus, tutto sommato una scocca abbastanza solida ma parliamo sempre di 600 Euro e le funzionalità di una qualsiasi compatta soprattutto riguardanti il sensore non sono comparabili.
Per la cronaca, io l’ho acquistato abbastanza di recente perché necessitavo di un cellulare HDSPA; ma l’ho pagato 100 Euro, a 300 l’avrei lasciato comunque dov’era.
Del suo successore N96 abbiamo parlato anche qui su AD ed in generale è stata una mezza delusione nonostante l’interessante modulo DVB-T integrato e che non vale i soldi richiesti, tanto che Nokia è corsa in fretta ai ripari facendo circolare indiscrezioni sul modello N97: finalmente touchscreen.
A proposito di questo, spendiamo due parole anche sulle tecnologie utilizzate.
Nokia è cresciuta grazie a Symbian e viceversa, questo è innegabile, ma se guardiamo i progressi fatti negli ultimi anni non possiamo non constatare come si siano, entrambe, anche un po’ sedute sugli allori.
Per fermare l’immobilismo la casa finalndese ha acquistato le quote detenute dagli altri partner, decidendo poi di creare una fondazione ad hoc e rilasciare il progetto come Open Source, mossa dettata dal crescere dei sistemi operativi mobili concorrenti.
L’iPhone con la sua interfaccia ha attirato più di 200 mila programmatori che si erano iscritti al programma per la Beta SDK, lo stesso Windows Mobile dalla prima versione ha fatto passi di gigante, proponendo un livello di integrazione con computer tradizionali (molti dei quali ovviamente montano Windows), non confrontabile con altre piattaforme, molto orientato al segmento business e che nella settima versione proporrà una sua tecnologia multitouch; e non ci dimentichiamo infine del progetto Android, Open Source anch’esso, che ha attirato notevole interesse se non altro per il supporto di Google.
Insomma la mossa di Nokia è stata obbligata e dal punto di vista tecnologico probabilmente parte in ritardo anche perché per quanto riguarda lo sviluppo, Symbian non è la piattaforma esattamente più “agevole.”
E dopo queste considerazioni, condivisibili o meno, torniamo alla domanda iniziale. Curiosità mia ma…a voi piacciono i Nokia?