“Questo congegno aveva circa cento piccolissimi tasti piatti e uno schermo di circa dieci centimetri per dieci, sul quale si poteva far apparire in qualsiasi momento la pagina che si voleva (le pagine erano un milione). Il congegno appariva spaventosamente complesso, e questa era una delle ragioni per cui sulla pellicola di plastica nella quale era avvolto erano stampate a caratteri grandi che ispiravano fiducia le parole NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO. L’altra ragione era che il congegno era il libro più notevole che fosse mai stato pubblicato dalla grande casa editrice dell’Orsa Minore, ovverosia la Guida Galattica per gli Autostoppisti“.
Durante il mio mese di silenzio dalle pagine di Appunti Digitali mi sono sposato e sono andato in viaggio di nozze in Scandinavia, ma non ho smesso di pensarvi :) In particolar modo ho riflettuto un po’ sulla navigazione GPS, come mi succede spesso da quando possiedo un navigatore, e sulle sue implicazioni sociali e sui cambiamenti che impone. Ma soprattutto sono stato fulminato dal ricordo del brano di apertura di questo articolo – tratto dalla “Guida galattica per autostoppisti” di Douglas Adams – in ben più di un’occasione.
Innanzitutto quando dovevo scorrere la guida cartacea in cerca di qualcosa che avevo già letto senza ricordare dove: un bel CTRL+F avrebbe risolto tutto più velocemente. In secondo luogo mi è capitato un paio di volte di andare a colpo sicuro verso un locale e trovarlo definitivamente chiuso o trasferito.
D’accordo che bisognerebbe sempre partire con la versione più aggiornata della guida, ma questo significa anche pagare due volte un libro invece dei soli aggiornamenti. Invece una edizione elettronica risolverebbe egregiamente il problema. Prima di partire, o addirittura tutti i giorni durante la vacanza, il sistema si aggiorna e io non rischio di trovare un locale chiuso, un numero di telefono sbagliato o la segnalazione di prezzi di tre anni prima.
In questa ottica molto 2.0 io sarei un fruitore dei benefici di questa architettura, ma anche un potenziale contribuente se fossi il primo a scoprire una variazione, e questo spingerebbe tutti a dare il massimo per avere sempre una guida aggiornata.
In maniera del tutto parallela al romanzo del 1979 (una premonizione: gli aggiornamenti della guida galattica viaggiavano genericamente sub-etere) il wi-fi o qualsiasi connessione potrebbero rendere un servizio dieci volte migliore di quello ottenibile da qualsiasi guida cartacea, e non si avrebbero nemmeno problemi di spazio, che spesso costringono a sacrificare alcune segnalazioni meritevoli, spostando la competizione delle guide anche sul fattore “aggiornamento tempestivo”
La tecnologia c’è, è pronta: cosa aspettano le varie Lonely Planet e Routard a sfornare edizioni per Kindle? (ok, andava bene qualsiasi ebook, ma ho scritto Kindle perché tra tutti è quello che visivamente mi ricorda di più la Guida Galattica, o almeno come io la immagino).