Tutti i media sono influenzati dal web, che ne ha modificato tempi, linguaggi, e perfino ruolo rispetto alla società.
La radio è stata uno dei primi canali preesistenti al web che ha sposato e sfruttato le nuove possibilità di interazione disponibili grazie alla Rete.
Nel mio piccolo sto vivendo in questi ultimi mesi due esperienze estremamente diverse tra loro, che ritengo possano essere interessanti spunti di riflessione su come la convergenza e i nuovi canali di comunicazione possano modificare il futuro di un cosiddetto old media come la radio.
La prima è una partnership informale portata avanti da 2puntozeropertutti, blog collaborativo che si propone di rendere il web2.0 accessibile a tutti, e Versione Beta, trasmissione radiofonica che va in onda su Radio Due il sabato alle 22.30 e tutti i giorni in podcast.
In una recente intervista Andrea Materia e Mario Bellina, i conduttori di Versione Beta, mi hanno raccontato che loro obiettivo è quello di
“Coinvolgere gli ascoltatori per farli diventare co-sperimentatori di nuovi linguaggi.”
Il coinvolgimento dei blogger di 2puntozeropertutti rientra in questa ottica. La radio evidentemente si può permettere di fare sperimentazione più di quanto non possa fare, o non abbia il coraggio di fare la Tv.
La seconda esperienza che definirei opposta, per taluni aspetti, è quella con una radio locale, localissima, direi, visto che il raggio d’azione del segnale copre pochi comuni limitrofi. Affidata esclusivamente al contributo volontario di alcuni giovani, sta sperimentando in questi giorni lo streaming audio – video per raccontare in particolare le partite della locale squadra di pallavolo femminile, militante in A2.
Per un piccolo centro una squadra in A2 è un evento sportivo senza precedenti, e i piccolissimi numeri di chi segue le partite via web diventano di grande rilevanza, in proporzione ai limiti congeniti della radio, che equivarrebbe ad una radio di quartiere in una grande città.
E’ un esempio diametralmente opposto al precedente di sperimentazione e convergenza. Poi ci sarebbe da citare il caso più classico per quanto riguarda la radio ed il web, cioé le web-radio, ma questo argomento merita un capitolo a parte.
Le esperienze da cui prendo spunto sono sintomatiche e certamente non le uniche. Dove porterà la convergenza tra radio, web e Tv? Se lo sapessimo non ci sarebbe necessità di sperimentare, quello che sembra chiaro è che c’è fermento nell’etere.
Sarebbe bello ricevere le segnalazioni delle esperienze dei lettori di Appunti Digitali per metterle in comune ed allargare la discussione.
L’immagine è di Capgros