Apprendo da Punto Informatico che il Senatore Alessio Butti (PdL) ha depositato un’agghicciante proposta di legge presso la sua camera, degna del “miglior” probizionismo dell’inizio del secolo scorso.
Anziché occuparsi di mettere mano ai tanti, gravissimi, problemi che affliggono il nostro Paese, il Senatore individua nella pornografia online il nemico numero 1 di cui occuparsi, arrivando a proporre l’oscuramento del sito e persino sanzioni penali quali la reclusione e la multa fino a 50.000 euro.
Sintetizzando, la proposta di legge vieta qualsiasi tipo di divulgazione e pubblicizzazione di materiale pornografico, oltre che, giustamente, alla divulgazione di materiale che miri all’adescamento di minori. La proposta di legge ordina poi alla Polizia di vigilare sulla liceità, moralità e vicinanza al sentimento di buon costume dei contenuti presenti online.
Ovviamente, in pieno stile italico, l’autorità può, su richiesta, autorizzare la diffusione di siti che espongano materiale vietato. Lascio alla fantasia dei lettori immaginare con quali criteri “l’autorità” dispenserà codeste autorizzazioni.
Insomma, una rapida e superficiale lettura della proposta del Senator Butti lascia sconcertati essenzialmente per due ordini di considerazioni. In primo luogo, come accennato prima, non mi pare che questa questione rivesta critica importanza, tale da sottrarre attenzione ad altri temi quali il riscaldamento del pianeta, l’energia, il terrorismo, l’istruzione, la sanità e tante altre vere emergenze che l’Italia sta affrontando.
In secondo luogo è un evidente attacco ideologico ad un settore che molti disprezzano, ma che tutti (o quasi) comprano. La pornografia è una delle industrie più floride del pianeta che non solo dà lavoro ad un numero imprecisato di persone (si pensi anche all’indotto), ma è stata spesso vera e propria fonte di diffusione dell’innovazione. Moltissime tecnologie sono state “lanciate” proprio grazie alla pornografia, basti pensare al VHS e allo streaming su web.
Chiudo pensando a quanto sia ridicolo, per i ragazzi di oggi, sentirsi dire che non rispettano più le Istituzioni. È davvero così strano, alla luce di questa e tante altre balzane uscite, che i giovani abbiano sempre meno rispetto del potere Esecutivo, Legislativo e Giudiziario? Confesso che io penso che la gente ne abbia ancora fin troppo…