Felice Pescatore
L’immagine di Apple è indissolubilmente legata a quella di Steve Jobs, così come i suoi prodotti di maggior successo, tra cui il mitico Mac.
Con questo post, però, vogliamo dedicare un po’ di spazio agli altri componenti del mitico “Team dei Pirati, a partire da Jef Raskin che arriva in Apple agli inizi del 1978 (31esimo impiegato) e diventa rapidamente prima responsabile del dipartimento Applications Software e poi del dipartimento Advanced Systems.
Jef Raskin
Nella primavera 1979, Raskin si vede affidare il progetto “Annie”, pensato, originariamente, per creare una macchina economica destinata a battere la concorrenza degli altri personal. Annie è strettamente legato a “Lisa”, fiore all’occhiello di Jobs e dedicato al mondo enterprise. Raskin parte da un assunto: abbattere la complessità dell’Apple II. Infatti ritiene poco utili e particolarmente macchinose le relative doti di espandibilità se calate nel mondo dell’home-computing. Al contrario, l’ingegnere Apple, vuole realizzare un sistema non espandibile, non apribile e con una quantità di memoria fissa, dotato di un sistema operativo utilizzabile anche da un bambino. Inoltre lo schermo e la tastiera devono essere inclusi nella macchina (all in one) in modo da eleminare ogni cavo di collegamento e rendere il sistema estremamente trasportabile. Sembra che il progetto originale prevedesse addirittura una stampante embedded e una batteria con 2 ore di autonomia.
Il progetto Annie si trasforma, nel giro di qualche anno, in quello che tutti conosciamo con il nome di Macintosh.
In una delle sue più celebri interviste, Raskin dirà:
Ho ideato il Macintosh (e inventato il nome), come risposta alla mia concezione che per raggiungere una maggior diffusione dei personal computer del futuro, questi debbano essere pensati e disegnati a partire dalla “interfaccia”. Fino ad oggi, alla Apple e nelle altre industrie, il concetto è stato di creare un hardware il più potente possibile e lasciare che l’utente ed i produttori di software scoprano come sfruttarlo al meglio. Quando iniziai a lavorare al progetto Macintosh, anche il progetto Lisa era all’inizio. Originariamente era previsto un computer con interfaccia a caratteri. Dopo aver loro spiegato l’architettura del Macintosh ed i vantaggi di avere un computer interamente grafico, il team del progetto Lisa decise di seguire il mio approccio “grafico” “
Oltre ad essere un tecnico visionario, Raskin ha la bravura di portare in Apple una serie di figure di primordine, tra cui Bill Atkinson, precedentemente suo studente alla UCSD (Università della California – San Diego). Atkinson arriva in BigA nel 1979, lo stesso anno in cui con Jobs fa visita ai laboratori dello Xerox PARC per ammirare le meraviglie tecnologiche legate ad ALTO e a STAR.
Un giovanissimo Bill Atkinson
Il nuovo arrivato focalizza il proprio lavoro su QuickDraw, componente portante (librerie) della grafica bidimensionale del nuovo sistema operativo System 1, ospitato direttamente in ROM. Altra figura di rilievo è Andy Hertzfeld, Architect di System 1 e tecnico di straordinaria bravura, tanto da riuscire a contenere in soli 128Kb di RAM un sistema con interfaccia grafica evoluta e decisamente veloce.
Atkinson e Hertzfeld sono affiancanti da Susan Kare, creatrice delle caratteriste icone in b/n dei primi Mac (cestino, cartelle, ecc. ecc) che nell’insieme hanno influenzato il concetto stesso di interfaccia grafica utente.
Susan Kare
Kare, laureata alla New York University e con un dottorato di ricerca in belle arti, dopo aver lavorato come curatrice presso il museo di Belle Arti di San Francisco e aver ricevuto un incarico da quello dell’Arkansas, viene contattata proprio dal suo vecchio amico di liceo Hertzfeld per la creazione della prima famiglia di caratteri di testo a spaziatura proporzionale.
Dopo aver completato questa attività, Kare rimane in Apple concentrandosi, come detto, sugli elementi di navigazione della GUI del Mac. A guidare le sue scelte è la propria convinzione che per semplificare l’uso del personal computer sia necessario realizzare icone semplici, immediate e subito comprensibili: praticamente una versione digitale dei segnali stradali.
Lo “schizzo” dell’icona della funziona “incolla” del MAC
Con Kare si conclude il nostro post dedicato agli uomini e alle donne che hanno creato il piccolo gioiello di casa Apple. E voi, quale altro membro del “Team dei Pirati” ritenete abbia dato un contributo fondamentale a creare il mitico Mac?