In questi giorni RedHat sta festeggiando i primi 10 anni della propria distribuzione Enterprise.
Si tratta di un traguardo importante per tutto il mondo del software. Infatti se è vero che Linux (e le relative distribuzioni) stentano ancora a conquistare un ruolo nel mondo desktop, la situazione è decisamente diversa sul versante Enterprise e su quello Embedded.
Queste considerazioni sono avvalorate anche dalle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Torvalds a novembre dello scorso anno:
Penso che semplicemente il settore desktop sia il più difficile con cui approcciarsi, parzialmente per ragioni tecniche. I desktop sono tutto un altro mercato, perchè fanno un sacco di cose diverse. […] Quando guardiamo ai telefoni, o ai tablet, ci accorgiamo che sono indicati per dei casi d’uso limitati. Puoi avere migliaia di applicazioni, ma per esempio non connetterai mai tutti questi terminali a centinaia di dispositivi diversi.
e ancora:
Un’altra cosa importante è che quella è l’area dove hai molta utenza che non vuole necessariamente usare un computer al massimo delle sue possibilità. Un sacco di PC desktop sono usati per del lavoro di base: le persone adorano usare il computer, perchè gli rende il lavoro più facile, ma allo stess tempo non sono realmente interessate al computer in sé. Non sono come me. A me piace usare il computer perchè è un gran giocattolo con cui posso fare delle cose. A loro piace usare il computer perchè con questo terminano in fretta il loro lavoro. Quindi per questo tipo di persone decidere “Oh voglio provare un nuovo sistema operativo al di fuori di ciò che io abbia mai usato” è una decisione difficile
RedHat è sicuramente la società di riferimento per il mondo Linux Enterprise, settore in cui si concentra il suo business dal 2002 quando, dopo aver trasformato RedHat Linux in Fedora, presenta Red Hat Enteprise Linux e sostituisce l’approccio Open Source (puro) con il modello Subscription Business in cui il cliente paga una quota di sottoscrizione per avere accesso a prodotti e servizi.
La storia di RedHat è, in realtà, più datata, risalendo al 1993-1994 quando Bob Young fonda ACC Corporation, dedicata alla vendita di software per UNIX, mentre Marc Ewing crea una distro Linux chiamata Red Hat Linux (ottobre 1994, conosciuta come Halloween Release).
Bob Young e Marc Ewing
Nel 1995 Young acquista la creatura di Ewing dando vita a Red Hat Software e assumendone nei primi anni il ruolo di CEO. Nella sfera RedHat merita sicuramente menzione anche Alan Cox (soprannominato l’ORCO), il Linux Kernel Guru che ha guidato lo sviluppo dei prodotti della società del “Cappello Rosso” fino a dicembre del 2008, quando migra in Intel per creare Moblin, poi MeeGo!, pensata per i device mobile. Si pensi che Cox viene ritenuto, in ambito Linux, secondo solo a Torvalds stesso
Alan Cox
Oggi RedHat conta numeri da capogiro: più di 9.000 applicazioni e 1.400 rivenditori software indipendenti supportati, oltre 3.000 piattaforme hardware certificate e, soprattutto, un fatturato che ha recentemente superato il miliardo di dollari.
Ma RedHat non è solo profitto, tanto che ha recentemente donato 100.000dollari a quattro grandi gruppi no-profit:
- Creative Commons, l’organizzazione che si occupa di proporre una nuova forma di tutela del diritto d’autore, secondo la filosofia del copy-left;
- Electronic Frontier Foundation, l’organizzazione che si occupa di tutelare i diritti digitali degli utenti in Rete;
- Software Freedom Law Center, un servizio legale gratuito per gli sviluppatori di free software/open source/libre;
- UNICEF Innovation Labs, che si occupa di progetti di innovazione in Kosovo, Uganda e Zimbabwe, interamente basati su software open source.
L’operazione è stata commentata direttamente dal CEO Jim Whitehurst:
Il movimento open source ha le sue radici nei valori condivisi sulla conoscenza; è fondato su idee allo stesso tempo ordinarie e rivoluzionarie. Come membri di questa comunità, eleviamo la trasparenza sulla segretezza. Apprezziamo la libertà piuttosto che il controllo.
Jim Whitehurst
Per festeggiare l’evento, RedHat ha pubblicato una timeline interattiva, che ripercorre i momenti più importanti della sua storia a partire dal 1997 . Inoltre sul blog della società è stato pubblicato un post ufficiale rispetto al quale sono già intervenuti big del calibro di HP, SAP e Dell.
Auguri RedHat!