Nella giornata di ieri, sulle colonne di Hardware Upgrade, si è parlato di GAME!, un’iniziativa AMD finalizzata a valorizzare le sinergie della sua offerta – CPU, chipset e GPU – riunendole sotto un marchio unico e riconoscibile.
Per gli utenti, i benefici di questa iniziativa si esprimono nei termini di una certificazione hardware che assicura la qualità dell’esperienza di gioco.
Il lancio dell’iniziativa è basato su una ricerca in cui AMD segmenta il mercato dei videogiocatori in tre categorie: casual, mainstream e enthusiast. La fascia a cui si rivolge GAME! è quella dei giocatori mainstream: numericamente intermedia rispetto alle altre due, ma costituita – secondo AMD – da individui che pur cercando buone prestazioni, non sanno bene a che santo votarsi.
L’esperimento procede nella direzione giusta: quella della riduzione del numero dei malefici bollini apposti sui PC per dare all’acquirente l’impressione di acquistare un prodotto valido e utile ai suoi scopi. Un bollino solo ti garantisce che tutto vada secondo i programmi, tastiera e mouse inclusi.
La mente corre subito a Centrino, che però, oltre a rappresentare un esempio riuscito di promozione di una piattaforma hardware PC “chiusa”, segna anche un record storico come marketing budget che non credo AMD potrà mai replicare.
La validazione delle piattaforme, assemblate da produttori come Acer o Alienware, richiede il rispetto di requisiti hardware minimi e il testing dei sistemi con una serie di giochi, che devono essere in grado di girare a un minimo di 30Fps alla risoluzione di 1280×1024 per la certificazione “base”, e 1600×1200 per la versione “ultra”.
Dal punto di vista della metodologia, la corsa al rialzo dei requisiti hardware richiederà un aggiornamento semestrale della certificazione, che sarà bene riflettere nel logo per evitare confusione. Probabilmente quindi vedremo apparire non solo AMD GAME! ma AMD GAME! 1H 2009, che almeno in parte vanificherà l'”effetto console”.
Tutto ciò considerato, AMD GAME! è un passo nella direzione giusta: quello della creazione di piattaforme, che non solo semplifichino la scelta dell’utente, ma garantiscano anche solidità e performance sconosciute a sistemi fatti in casa. Il problema è che molto presto, col lancio di Intel Larrabee, vedremo probabilmente comparire la versione “maiuscola” di GAME!
Questo porterà due effetti: sul breve termine aumenterà la confusione – se il segmento mainstream non sa davvero a che santo votarsi, due certificazioni diverse non lo aiuteranno. Sul medio termine il budget marketing di Intel relegherà probabilmente al margine lo sforzo di AMD, la quale paga già oggi lo scotto di non detenere la leadership prestazionale né sul fronte CPU né su quello GPU.
Partire 3/4 anni fa, sull’onda dell’euforia per Athlon64 e X2, non sarebbe stata una cattiva idea…