Ambienti di sviluppo MS nella seconda metà degli anni ’90
Parallelamente allo sviluppo dei singoli ambienti, Microsoft comincia a coltivare l’intenzione di creare una vera e propria suite, sulla falsa riga di Office. In realtà il big di Redmond intuisce che gli sviluppatori avrebbero sicuramente apprezzato ambienti omogenei cross-language, mentre, dal punto di vista aziendale, poter ri-utilizzare gli stessi IDE per i diversi linguaggi è sicuramente un obiettivo di efficienza ed ottimizzazione.
Un primo timido tentativo in questa direzione avviene con il rilascio di Visual Studio (4.0, allineato al numero di release di VB) nella primavera del 1995, costituito essenzialmente dai vari ambienti di sviluppo riuniti in un unico package, un po’ come era accaduto per MS Office 1.0
Nel 1997 viene lanciato Visual Studio ’97 (5.0, conosciuto anche semplicemente come Visual Studio), codename Boston.
Visual Studio ’97
Con questa versione fa la sua apparizione un estratto (snapshot) della Microsoft Developer Network Library, ovvero MSDN, una risorsa indispensabile per gli sviluppatori, realizzata secondo una concezione che va al di la della documentazione di sviluppo standard e che negli anni diventerà uno dei punti di forza delle soluzioni DEV di Microsoft.
Anche in questo caso non esiste una vera integrazione tra i vari ambienti, ma compare Visual SourceSafe 5.0 per il controllo del codice sorgente, indipendentemente dall’ambiente con cui lo si è generato. Il pacchetto include: Visual Basic 5.0, Visual C++ 5.0, Visual J++ 1.1, Visual FoxPro 5.0 e Visual InterDev espressamente pensato per la creazione di siti web utilizzando la tecnologia Active Server Pages (ASP).
La cosa più rilevante, però, è che Visual C++, Visual J++, Visual InterDev e la libreria MSDN utilizzano un IDE comune denominato Developer Studio, mentre Visual FoxPro condivide l’ambiente con Visual Basic. Si passa così da 5 IDE separati a 2 IDE condivisi, seguendo esattamente la strada presa diversi anni prima con MS Office, trasformando lo stesso in una suite di prodotti in ausilio del progettista, dello sviluppatore e del tester.
Con Visual Studio ’97 comincia anche una decisa campagna marketing di Microsoft in favore della “suite”: chi ha già un tool di sviluppo tra quelli presenti in VS97 può acquistare l’intera suite ad un prezzo vantaggio, esattamente come avviene per Office. Decisamente un bel vantaggio, visto che i costi di VS ’97 non sono poi così distanti da quello dei pacchetti singoli (circa un 30% in più, a cui vanno sottratti sconti ed offerte speciali).
Un Wizard di Visual SourceSafe 5
La release successiva, conosciuta con il codename Aspen, viene presentata ufficialmente come Visual Studio 6 nel 1998, anche se spesso per continuità diversi testi o siti web si riferiscono ad esso etichettandolo come Visual Studio ‘98. Il suo rilascio provoca l’allineamento di tutti i numeri di release dei vari ambienti alla versione 6.0 (al secolo ’98) ed è di fatto l’ultima versione pre-dotNet.
A presentare il nuovo gioiello del Big di Redmond è Bill Gates, che in video conferenza ai Developer Days dichiara:
“The digital nervous system vision is a transformation in the way business is done… It’s an opportunity to take advantage of the talents of employees in a new way and reach out to new customers. But, building your digital nervous system requires wonderful applications that integrate with the systems you have and leverage the Web.”
[La visione di un sistema nervoso digitale trasforma radicalmente il modo di fare business.. Si tratta di un’opportunità per utilizzare al meglio ed in un modo nuovo il talento dei dipendenti e raggiungere nuovi clienti. Ma, per realizzare in vostro sistema nervoso digitale, è necessario utilizzare applicazioni che si integrano con i sistemi proprietari ma che guardano al Web]
non citando direttamente VS ma facendo capire che si tratta della soluzione migliore per fare quanto appena affermato.
Nonostante, come detto, Microsoft stesse lavorando per unificare i vari linguaggi in un unico IDE, in questa release gli ambienti passano da 2 a 3: infatti Visual InterDev e Visual J++ non utilizzano più quello di Visual C++. Questa scelta sarà chiara solo in seguito in quanto Visual C++ convergerà verso l’IDE di Visual Basic (ed il futuro Visual C#), mentre InterDev e Visual J++ spariranno definitivamente.
Visual Studio 6.0
L’IDE di VB 6 (uguale a quello di VFP 6)
VS 6 si impone praticamente da subito come punto di riferimento nello sviluppo di applicazioni Windows e Web, tanto da meritarsi una serie di importanti premi, tra cui il PC Magazine Technical Excellence Award e il PC Computing MVP Award.
Il nuovo livello di integrazione raggiunto permette di rafforzare i paradigmi Write Less Code [scrivi meno codice] e Write Code Faster [scrivi il codice più velocemente]. Sostanzialmente con il primo si sottolinea la possibilità di realizzare applicazioni scrivendo meno codice possibile, grazie a facility quali: wizard e l’editing drag-and-drop, unitamente alla possibilità di condividere codice (dll, librerie, ecc.) scritte in qualsiasi linguaggio. Quest’ultimo punto è vero a patto di rispettare determinate regole di interoperabilità ben specificate all’interno di MSDN.
Con il secondo paradigma si enfatizza l’utilità degli strumenti di supporto di scrittura del codice degli IDE di VS6: con il controllo on-fly della sintassi e i tip di sviluppo velocemente disponibili.
L’IDE di InterDev 6 (uguale a quello di Visual J++ 6)
VS6 è, inoltre, un potente e flessibile ambiente per lo sviluppo di soluzioni web, permettendo di gestire agevolmente Dynamic HTML, Script e altri elementi tipici del mondo della rete. Centrale è ovviamente la tecnologia ASP per la creazione di applicazioni web dinamiche, la cui realizzazione è assistita dagli strumenti di debug/testing della suite.
L’edizione più completa di Visual Studio 6.0 contiene inoltre: Application Performance Explorer, Automation Manager, Microsoft Visual Modeler, RemAuto Connection Manager e Visual Studio Analyzer. Inoltre è presente il Windows 2000 Developer’s Readiness Kit, specifico per lo sviluppo di applicazioni dedicate a Windows 2000, e il Microsoft Data Engine (MSDE), una RDBMS light compatibile con SQL Server 7, pensato per lo sviluppo di applicazioni desktop e privo di royalty.
Con il prossimo appuntamento entreremo nel nuovo millennio e nell’era dotNet.