Che in Italia ad Internet e nuove tecnologie si associ spesso un’immagine negativa e pericolosa è ormai cosa nota da tempo, ma che persino il Consiglio d’Europa abbia un’idea distorta e negativa del web è cosa, almeno per me, nuova e sconvolgente.
Eppure è ciò che emerge dal “simpatico” gioco che il Consiglio d’Europa ha fatto produrre per educare i bambini all’uso corretto di internet e delle nuove tecnologie. Emblematico il nome: Wild Web Woods .
Internet è quindi una foresta selvaggia, piena di insidie, mostri ed altri perigli che lo rendono di fatto molto poco appetibile. Non si nega che internet possa essere pericoloso, anzi se ne parla e pure spesso, ma contesto l’approccio che dà l’immagine di un web pericoloso in cui c’è qualcosa di buono.
È invece a mio avviso il contrario, il web offre un oceano di opportunità e possibilità, all’interno delle quali bisogna sapersi muovere con attenzione per evitare alcune insidie. Va quindi operato un approccio inverso a quello che comunemente viene adottato.
Come se non bastasse, oltre ad un errore di approccio formativo che può essere discusso, vi sono errori oggettivi che ridicolizzano del tutto l’iniziativa del Consiglio d’Europa.
Basti pensare che nella definizione di modem si dice che più è “grosso” il cavo più veloce si scarica e, ciliegina sulla torta, si aggiunge che, come il telefono, col modem ogni connessione costa “una certa somma”, senza considerare che ormai la maggioranza delle persone con ADSL ha contratti flat.
Definizione errata o, quanto meno, parziale e inadatta ad un pubblico giovanissimo, quale quello cui l’iniziativa si rivolge. Nel complesso resto un po’ sconsolato da questo “gioco ” che mi pare fallisca entrambi gli obiettivi che si pone. Non educa perché definisce in modo errato i componenti del computer e non forma all’uso corretto del web, perché ne dipinge un’immagine distorta.