Dopo alcuni post su temi vari (temi già sviluppati in precedenza con serie di post tematici), quest’oggi ci ricolleghiamo alla discussione sul Sistema Elettrico Nazionale (affrontata in questi post: 1 e 2), andando ad analizzare i dati forniti da Terna sul fabbisogno energetico Italiano e sulla produzione adottata per soddisfarlo.
“RIASSUNTO” DELLE SCORSE PUNTATE
Nel primo post sul Sistema Elettrico Nazionale, come già indicato in quell’occasione, sono stati ripresi quei concetti basilari legati alla produzione di energia elettrica quali il diagramma di carico, le problematiche legate alla produzione “just in time” dell’energia e la conseguente necessaria coabitazione di diverse tipologie di impianti operanti in stretta sinergia e coordinamento tra loro.
Nel secondo post invece si entrava più in dettaglio sulle caratteristiche delle singole soluzioni impiantistiche, e si proseguiva con un’analisi sulla collocazione delle fonti rinnovabili e del nucleare, per caratteristiche impiantistiche, in tale sistema elettrico.
Ora proseguiremo nel valutare alcuni dati energetici del Sistema Elettrico Italiano in modo da potere successivamente sviluppare, al termine della serie di post che caratterizzeranno questo macro argomento, le dovute considerazioni anche in riferimento agli scenari di sviluppo ed a contesti di risparmio energetico dei vari tipi di utenze.
ENERGIA IN ITALIA – LO SCENARIO
Un’analisi dello scenario energetico nazionale può venire condotta esaminando i dati forniti dal gestore della rete, dati che al momento sono disponibili fino all’anno 2009 compreso, pertanto l’analisi, soprattutto riguardo la quota di energie rinnovabili sul totale, non risulta aggiornata, anche se lo scenario (aldilà di piccole variazioni percentuali) rimane complessivamente invariato.
In riferimento al 2009 i consumi complessivi sono stati pari a 337.601 GWh di Energia Elettrica, cifra complessiva che tiene conto anche dell’energia spesa per i pompaggi e per il funzionamento degli impianti di produzioni stessi, pertanto non rappresenta la sola energia richiesta dalle utenze propriamente dette.
Di questi consumi, una quota del 13,5% è rappresentata da importazioni di energia dall’estero, mentre dalla produzione Italiana bisogna considerare una piccola quota rappresentante le esportazioni di energia.
Complessivamente, sottraendo gli autoconsumi (11.534,4 GWh) ed i pompaggi (5.798,2 GWh), la richiesta di energia elettrica è stata pari a 326.067 GWh, dei quali un valore stimato pari a 20.353 GWh rappresenta le perdite delle reti di trasmissione.
Considerando anche la cessione di energia in rete verso l’estero (2.111,4 GWh), si ottiene la “richiesta nazionale di energia elettrica” che ammonta per il 2009 a 320.268,4 GWh.
Attraverso il dato delle perdite di rete, si può valutare quale risulta essere, al 2009, il rendimento medio della rete di trasmissione, e svolgendo i calcoli si ottiene un valore pari al 93,6%.
La suddivisione al 2009 delle fonti primarie per la produzione di energia elettrica indicava uno scenario così composto:
- Impianti Termoelettrici – 65,7%
- Fonti Rinnovabili – 20,8 %
- Importazioni – 13,5%
La richiesta (e la conseguente produzione) di energia elettrica nel corso degli anni ha subito sostanzialmente un continuo incremento, interrotto nel 2008 in corrispondenza della grave crisi internazionale, la quale ha influito anche sul fronte energetico riducendo le richieste soprattutto dell’industria.
Un diagramma che rappresenta un riassunto dal 1950 al 2009 di tale scenario, mostrando inoltre la suddivisione per fonte di approvvigionamento, è il seguente:
(immagine tratta da Wikipedia)
Dal diagramma si può notare come la quota idroelettrica sia rimasta sostanzialmente immutata, indice del completo sfruttamento dei grossi impianti possibili sul nostro territorio, e di come la quota termoelettrica abbia subito un incremento notevole, seguita dall’aumento della quota di importazione, mentre il geotermico è rimasto sostanzialmente costante.
Risulta presente inoltre, per gli anni nei quali è stata disponibile, la quota elettronucleare, e si può individuare anche il contributo dell’energia eolica, mentre la quota fotovoltaica, seppure presente (al 2009 si avevano 1142 MW di potenza di picco installata per una produzione di energia pari a 676,5 GWh mentre al 2011 la potenza cumulata degli impianti connessi in rete è pari a 5560MW), per motivi di scala (sul totale al 2009 è lo 0,2%) non risulta visibile.
Di queste percentuali e della loro composizione dettagliata ne parleremo lunedì prossimo nel prossimo post, nel quale esamineremo più in dettaglio le fonti primarie ed il loro impiego nei vari impianti, per poi andare a completare il quadro in post successivi parlando di scenari di sviluppo e di risparmio energetico nei vari settori.
Anche per oggi è tutto, vi rinnovo l’appuntamento a lunedì prossimo, sempre su AppuntiDigitali, sempre con la rubrica Energia e Futuro.