Tambu ha di recente ben evidenziato come il mercato dei dischi a stato solido (SSD) sia in difficoltà, nonostante i tanti entusiasmi alimentati da chi vorrebbe mandare presto in pensione il “vecchio” disco fisso.
In controtendenza a questo scetticismo mi ha colpito la proposta di Century, che ha prodotto un dispositivo SATA capace di alloggiare due schede di memoria Compact Flash, di fatto trasformando il dispositivo in una sorta di SSD.
Questo dispositivo supporta le schede CF più performanti e consente di “farsi” un SSD da 96GB a 500 euro circa, contro i circa 600 euro richiesti per un SSD da 64GB. Pare che anche le performance di questa accoppiata di schede siano ottime, senza invidiare nulla ai SSD tradizionali.
Confesso che anche io non vedo l’ora che si diffondano soluzioni senza parti meccaniche in movimento per lo storage di massa, ma devo dire che gli attuali SSD, oltre ad essere costosissimi, non hanno ancora saputo dare sicurezze agli utenti, rivelandosi spesso fallaci e con un ciclo di vita molto ridotto.
Certo è che il mondo mobile attende con grande ansia una tecnologia fisicamente più resistente. Consideriamo che oggi si vendono molti più portatili rispetto ad un tempo, complice l’abbassamento dei prezzi di questi ultimi, rendendo quindi molto allettante l’adozione di tecnologie SSD.
In questo campo, infatti, una soluzione SSD non porta solo maggiore resistenza agli urti (non avendo i delicati dischi e piatti), ma anche minore produzione di calore e, quindi, minori consumi energetici che, come noto, nel mobile sono molto importanti.
Staremo quindi a vedere come si evolveranno queste tecnologie, nell’attesa i più frettolosi possono optare per queste soluzioni alternative (la scheda SATA costa circa 150 euro) più economiche degli attuali SSD e, soprattutto, espandibili man mano che usciranno CF più capienti.