Del maiale non si butta via niente…ma proprio niente!
Un’azienda danese, la Agroplast, ha sviluppato un nuovo processo di trasformazione della pipì del maiale, animale enciclopedico, in plastica, contenitori per il cibo e attrezzi casalinghi vari.
La Agroplast, ha essenzialmente escogitato una nuova via per commerciare in modo migliore e più conveniente l’urea: un composto di carbonio, azoto ed idrogeno, che si trova nell’urina.
Altri materiali di scarto animale, come il letame, possono essere inseriti in questo sistema di trasformazione; ma, essendo la pipì del maiale molto dannosa per l’ambiente, come dichiarato da Peter Tøttrup, il suo processo di smaltimento risulta di fondamentale importanza. Peter Tøttrup è un partner della Seed Capital, impresa danese che finanzia e lancia progetti innovativi e che collabora pure con il governo; Peter dichiara: “Ci sono 20 milioni di maiali in Danimarca, e quello che fanno a livello ambientale è un vero problema”.
Trasformare i prodotti di scarto di una fattoria in plastica è sicuramente una buona idea. Sbarazzarsi di questi materiali ha un costo, costo che molto spesso è alto e che va ad aggiungersi alla spesa per il mantenimento delle bestie.
La Agroplast prende le distanze dalle plastiche prodotte da amido di mais. Tøttrup asserisce che il nuovo sistema di trasformazione, ha come prodotto risultante una plastica che costa in media 1/3 meno delle plastiche convenzionali prodotte da combustibili fossili. Tradizionalmente, le bioplastiche prodotte da vegetali avevano il grosso problema di un alto costo di produzione ed di un forte impatto ambientale.
Agroplast dichiara inoltre che l’urea può avere altri utilizzi; non solo plastica ma anche come fertilizzante, come ingrediente base in lozioni/olii/creme, come colla, antigelo e, attenzione attenzione, come “esaltatore di sapore per le sigarette”.
Oltre a prosciutti e zamponi, dal maiale plastica economica e sigaretta saporita!