Tra gli addetti ai lavori del “mobile web” da qualche tempo serpeggia il sospetto che il mercato per le applicazioni mobili non sia così appetitoso come inizialmente preventivato.
A buttare benzina sul fuoco è stato Russell Beattie , ex guru di Yahoo! Mobile ed ora impegnato nella sua azienda Mowser , che ha annunciato di voler uscire dal mercato del business mobile perché, a suo avviso, non ci sono (e non ci saranno) le condizioni per una sufficiente redditività.
Io penso che il mobile stia vivendo, soprattutto in certi mercati, un momento di disillusione dovuto al fatto che, come al solito, ci si aspettava troppo e troppo presto da una tecnologia ancora poco diffusa e costosa.
Pensare di portare i siti web sui cellulari attualmente in larga circolazione è assurdo e ripeterebbe il flop che fu del WAP pochi anni fa. Allo stesso tempo ritengo che l’esperienza di navigazione che si ha con iPhone sia strepitosa e assolutamente funzionale, tanto è vero che chi possiede iPhone naviga molto di più rispetto a tutti gli altri possessori di smartphone, rendendo Safari Mobile il browser mobile più usato (pur essendo meno diffuso di altri) e facendo scoprire l’uso del web a chi prima non si era mai collegato ad Internet dal telefonino.
Occorre quindi avere la pazienza di aspettare che quelle che oggi sono tecnologie appannaggio di pochi facoltosi, diventino beni mainstream rintracciabili nelle tasche della gran parte dei consumatori. Sarà infatti in questa fase che il web mobile troverà la sua vera collocazione di successo, senza sostituire il web tradizionale, ma anzi estendendolo verso una dimensione diversa e complementare.
iPhone può essere ed è un’ottima palestra per sperimentare queste dinamiche, come stanno già facendo da tempo i big del settore, impegnati a produrre versioni ad-hoc per Safari Mobile dei propri siti web tradizionali. I risultati sono spesso molto interessanti e, soprattutto, utili. Utili nel senso che offrono un reale valore aggiunto al consumatore e non sono solo una chimera o un esercizio di stile.
Pazienza e nervi saldi, dunque, il momento del mobile web arriverà!