Ieri sera mentre cenavo con la mia signora e un ospite ci siamo accorti di una cosa carina: il formaggio che era in tavola veniva da un negozio di Torino, dove lei è stata con una amica blogger; la confettura di fichi che lo accompagnava veniva da un pacco proveniente dalla Puglia, attraverso un giro che non vi dico ma che ha a che fare con internet. Nella mia cantinetta ci sono parecchie bottiglie comprate sul web, negli scaffali pasta, barattoli, sale e origano arrivano per motivi diversi (regali, ma anche scelte) legate sempre e comunque all’interazione nuova tra le persone che esiste per via delle reti, fisiche e sociali.
Insomma, grazie al TCP/IP e ai router, la mia tavola è più ricca, più varia e penso anche più buona. Per me è stata una illuminazione, perché ormai internet permea la mia vita e non ci faccio nemmeno più caso (tranne quando non funziona, ovvio) ma è una riflessione che invito tutti voi a fare, potrebbe sorprendervi: quante delle cose che avete in tavola vengono dal web, comprate sul web o comprate PER VIA del web?