Come abbiamo sostenuto a proposito di Visicalc, il foglio di calcolo ha rappresentato in un certo senso il primo motore della rivoluzione informatica degli anni ’80, quella che ha trasformato il computer da passatempo per ingegneri o programmatori di mainframe, a oggetto di uso quotidiano per fasce di pubblico sempre più ampie.
Quella del foglio di calcolo è una rivoluzione partita dal mercato delle aziende, che da prestissimo lo hanno messo all’opera per accelerare i processi decisionali. Grazie alla capacità dello spreadsheet di manipolare complesse matrici di dati interrelati, da un giorno all’altro è divenuto possibile rispondere a qualunque “what if…?” avesse a che vedere con la modifica di variabili economiche o finanziarie.
Quanto scenderebbe il prezzo del prodotto se riuscissi ad abbassare del 30% i costi di progettazione? E se trovassi una banca che mi riduce del 2% gli interessi sull’esposizione, riuscirei a fare più magazzino?
La risposta a domande del genere è valsa all’intero mercato informatico un boom di vendite e ha fatto chiaramente intendere che, di lì in poi, l’industria sarebbe stata molto più “software-driven” che in precedenza.
L’evoluzione dello spreadsheet, che questo documento raccontata nelle sue tappe principali (sebbene solo fino alla metà degli anni ’90), è un esempio lampante dell’iper-competitività del comparto software negli anni ’80.
Nel breve volgere di un decennio, in un settore fino ad allora dominato dai ritmi lenti e pianificati del mondo mainframe, due prodotti (Visicalc e Lotus 1-2-3) passano da zero alla leadership di mercato per poi tornare a zero; infiniti concorrenti si gettano nella mischia con prodotti più o meno diversi dallo standard (fra cui soggetti del calibro di Borland), un terzo leader emerge dalle ceneri degli altri due ed è Microsoft, il cui regno sul settore è ancora quasi incontrastato.
L’evoluzione dei prodotti segue due direttrici: da un lato funzionalità come l’integrazione con software database, la possibilità di visualizzare graficamente i dati etc., dall’altro la più intuitiva presentazione delle medesime funzionalità, resa possibile dall’ingresso nella scena di prodotti pensati specificamente per Macintosh e Windows.
Con il boom di Windows (Excel nasce su Mac nel 1985 e arriva su Windows 1.0 nel 1987), dalla versione 3.0 in poi, un Excel già lanciato verso la leadership, riceverà una consacrazione definitiva mentre Lotus, col ritardo della versione 1-2-3 3.0, che debutterà solo nel 1989 (due anni di ritardo rispetto alle dichiarazioni) ancora con la cara vecchia interfaccia testuale DOS, negli anni ’90 vedrà la propria quota di mercato azzerarsi.
Fanno da corollario alla vicenda dello spreadsheet aneddoti ed evoluzioni di grande interesse. Da menzionare la vicenda della Paperback Software di Adam Osborne (lo stesso che creò qualche anno prima i primi PC trasportabili), condannata per infrazione del copyright per aver sviluppato lo spreadsheet VP Planner in modo da ricalcare look&feel di 1-2-3 – pur senza aver copiato una sola riga di codice da 1-2-3.
Merita una menzione la nascita di branche dell’industria software in qualche modo discendenti dallo spreadsheet: i vari decision support software, a loro volta “genitori” della moderna Business Intelligence.