Uno scienziato e proprietario di un locale notturno di Melbourne in Australia, ha scoperto che coltivare micro-organismi su supporti ottici può alterarne i file contenuti. Andando, per quanto riguarda i file musicali, a creare nuovi suoni ed imprevedibili remix.
Il processo è stato chiamato, dal suo inventore Dr. Cameron Jones, “Optical Biocomputer” ed è stato scoperto per pura casualità mentre il Dr. Jones stava lavorando come DJ (la sua principale passione) nel locale che gestisce con la madre: il “The Blue Velvet Bar and Night Club”.
Come si è arrivati a questa scoperta? Lo scienziato/DJ dichiara: “Una sera, inavvertitamente, ho toccato la superficie dati di uno dei CD che stavo utilizzando subito dopo essermi versato una birra, sicuramente la mia mano non era asciutta, e quando, la settimana successiva, ho rimesso il CD, mi sono accorto che si comportava in maniera anomale”.
Dopo aver analizzato il CD in questione, Jones ha scoperto che tra le traccie audio potevano essere ascoltati piccoli rumori ed interferenze e, incredibilmente, in alcuni punti la musica stessa era stata completamente modificata (dei veri e propri batteri DJ). In seguito, lo scienziato australiano ha deciso di iniziare a sperimentare massicciamente coltivazioni di vari tipi di funghi, lieviti e batteri sulla sua musica; musica che fa ballare i clienti del suo locale.