Siamo arrivati all’ultima puntata della serie di articoli sulla nuova Ubuntu 10.10 nome in codice Maverick Meerkat. Nei precedenti appuntamento abbiamo visto come è cambiato l’installer e abbiamo analizzato le principali modifiche estetiche della versione in arrivo. Questa settimana ci concentreremo su tutti gli altri cambiamenti e miglioramenti.
Il pezzo di software che ha ricevuto più “amore” durante tutto il ciclo di sviluppo è certamente il Software Center. La nascita di questo progetto è stata spinta dalla volontà di avere un punto di accesso unico per la gestione del software installato, che non fosse complesso e potente come synaptic ma neanche troppo limitato come il vecchio Aggiungi/Rimuovi. Gli sviluppatori Canonical, ad un anno dall’introduzione in Karmik Koala hanno deciso che la maturità del progetto è tale da permetterne l’utilizzo come unico gestore di pacchetti. Naturalmente questo non deve spaventare gli utilizzatori più smaliziati poiché synaptic, con tutte le sue caratteristiche avanzate, sarà comunque installabile attraverso il Software Center stesso o utilizzando apt da riga di comando.
Per rendere più coerente l’esperienza dell’utente il processo di installazione di pacchetti deb non inclusi nei repository non passerà più per gdebi (piccola applicazione dedicata) ma sempre per l’interfaccia del Software Center. Per lo stesso motivo è stato tolto dal menu “Sistema -> Amministrazione” la voce “Sorgenti Software”. Anche in questo caso sarà possibile con poca difficoltà tornare al comportamento delle vecchie versioni.
Le modifiche principali al Software Center riguardano la GUI. La cosa che salta subito all’occhio, è la comparsa si un”immagine di sfondo nell’area di esplorazione. In realtà i miglioramenti sono stati molti, a partire dalla presenza di due zone della schermata principale con le ultime applicazioni aggiunte e quelle consigliate. All’atto dell’installazione di un programma inoltre verrà evidenziato il percorso nel menù per raggiungerlo con facilità dal menu.
Le estensioni di firefox presenti nei repository vengono mostrate nella pagina di installazione di firefox
Un cambiamento particolarmente utile riguarda l’installazione dei programmi con estensioni: finalmente i plugin saranno facilmente selezionabili in maniera contestuale al programma che estendono.
La grande novità comunque è la possibilità di acquistare applicazioni tramite il software center. La gestione dei pagamenti avverrà attraverso la piattaforma single sign on lanciata da Canonical nel febbraio 2010. Per adesso l’unica applicazione disponibile è il Fluendo DVD Player.
Sempre attraverso il Software Center, grazie all’integrazione con il servizio Ubuntu One, sarà possibile riscaricare il software precedentemente acquistato per una reinstallazione sulla propria macchina.
Gestore di fotografie Shotwell
Tra le altre novità di Maverick c’è l’abbandono del gestore delle fotografie F-spot a favore del giovane ma estremamente interessante Shotwell. Shotwell è un gestore di foto estremamente leggero e dall’interfaccia pulita che fa della semplicità il suo punto di forza. Nonostante la semplicità, il programma copre bene molte esigenze. Supporta la catalogazione per data, eventi e tag, la visualizzazione come slideshow, l’editing di base (colori, occhi rossi, crop etc…) e soprattutto si interfaccia ottimamente con Picasa,Flikr e Facebook.
Rimanendo nell’ambito dei social network, il social client Gwibber è stato aggiornato per supportare il recente cambio di sistema di autenticazione di Twitter che ha lasciato a piedi diversi programmi simili.
Ci sono poi gli aggiornamenti meno visibili (ma assolutamente non meno importanti) come alcuni pezzi di GNOME, il kernel, il server grafico X e di tutta la serie di tool e librerie su cui le moderne distribuzioni GNU/Linux poggiano.
Insomma… Ubuntu 10.10 è in dirittura d’arrivo. La carne sul fuoco è parecchia ed i presupposti per un ottimo rilascio ci sono tutti. Adesso bisogna solo aspettare che esca per formulare un giudizio definitivo.
Personalmente parlando però credo che non aggiornerò… in fondo quando ho deciso di passare ad Ubuntu dopo parecchio tempo su Arch Linux l’ho fatto attratto dalla prospettiva di rimanere per parecchio tempo su una distro con supporto a lungo termine che mi permettesse di portare avanti studio, piccoli progetti e svago senza la rincorsa all’ultima versione di questo o quel pacchetto. Voi cosa farete?