In un periodo di crisi e recessione come questo, pensare di rivolgersi ad uno psicologo per risolvere alcuni piccoli problemi appare economicamente proibitivo, visti e considerati i costi orari di questi specialisti.
Per venire incontro a chi, pur non essendo disposto a spendere troppo, vuole il parere di un “esperto”, due psicologi Olandesi hanno creato MindMentor, una web app basata su un software del 1966: Eliza.
Eliza (creata da Joseph Weizenbaum) fu una pietra miliare nella programmazione software, perché consentiva di avere delle conversazioni con il computer, con quest’ultimo che sfruttava le parole usate dall’utente per generare le risposte da dargli.
I due psicologi Olandesi hanno “furbescamente” resuscitato questo noto (agli addetti ai lavori) software, adattandolo in modo da ricreare una conversazione che fosse più simile possibile ad una seduta dallo psicologo.
Il risultato è che il 47% delle persone che hanno usato MindMentor dichiarano di aver risolto il proprio problema grazie a questo software. Un dato davvero incredibile se si pensa che queste persone hanno dialogato con un computer.
Su Wired la giornalista Adrienne So racconta la sua esperienza dopo aver provato di persona il software trovandolo decisamente rudimentale e poco accurato nelle risposte, molto lontano quindi dall’iniziale idea del “colloquio simulato con uno psicologo”, ma nel complesso capace di far scattare in lei quelle domande e riflessioni che l’hanno portata a riconsiderare in modo diverso il problema che aveva sottoposto.
Va detto che MindMentor costa $8 all’ora che, se è certamente meno dei minimo $100 di uno psicologo, è comunque una cifra che pone il consumatore nella posizione di “esigere” quantomeno un servizio accettabile.
Personalmente ritengo che siamo di fronte ad una simpatica trovata che nulla ha di scientifico e verificato: ritengo infatti che quel 47% di casi di successo sia da attribuire essenzialmente al fatto che il solo parlare del problema che si ha è un ottimo modo per iniziare a risolverlo. Ascoltarsi pone il soggetto in un’ottica completamente differente e lo aiuta ad analizzare il problema da diverse angolazioni, cosa più difficile da fare “pensando e basta”.
Se fosse stato gratis sarebbe stato un passatempo gradevole ma, essendo a pagamento come la prima regola dell’analisi impone, perde gran parte della sua efficacia del suo fascino, viziato da troppi difetti nell’interazione con l’uomo.