Le telecamere ai semafori rossi fanno discutere anche oltreoceano: a Dallas, TX infatti, l’amministrazione pubblica sta pensando di spegnere alcune telecamere i cittadini sono troppo bravi, dato che va in direzione opposta a quanto suggerito da un recente studio della University of South Florida di cui Alessio ha già parlato .
Sembra un assurdo, ma è stato calcolato che da quando sono state introdotte le telecamere ai semafori rossi, che scattano multe in caso di eccesso di velocità e/o passaggio col rosso, le infrazioni sono diminuite del 50%.
Il Comune di Dallas spende, mediamente, 3799$ al mese per mantenere ogni telecamera, che è connessa alla centrale in tempo reale grazie ad un apposito link a banda larga.
Date queste cifre è ovvio che un abbassamento repentino delle infrazioni, e quindi delle contravvenzioni elevate, ha prodotto una netta diminuzione del flusso di cassa, rendendo costose e difficili da mantenere le telecamere.
In terra nostrana, invece, la moda di piazzare queste telecamere ed accorciare i tempi del giallo è tutt’altro che in disuso, anzi, le pubbliche amministrazioni si stanno dotando di sempre maggiore fantasia, cercando di collocare le telecamere dietro curve cieche, in “agguato” dei conducenti.
Lungi da me sostenere che passare col rosso non sia grave, anzi a mio avviso è una delle più gravi infrazioni in assoluto, tuttavia va rilevato che la telecamera non deve essere uno strumento per far cassa, ma un utile dissuasore dal tenere comportamenti pericolosi.
In realtà spesso le telecamere ottengono il risultato opposto, ovvero inducono i conducenti a brusche frenate alla comparsa del giallo, con evidenti pericoli per la sicurezza pubblica, che dovrebbe essere la priorità di chi colloca questi strumenti.
Speriamo di arrivare un giorno alla situazione di Dallas, costretta a spegnere le telecamere perché costano troppo in funzione di quello che fanno guadagnare!