Quando si tratta di spremere i contribuenti con le contravvenzioni, tutto il mondo è paese: autovelox, tutor, telecamere, gate per ZTL et similia, se non sempre sortiscono gli effetti sperati in termini di razionalizzazione del traffico e prevenzione degli incidenti, di certo portano un bel po’ di soldi nelle casse delle amministrazioni locali.
Quello che forse non ci aspettavamo, è che le telecamere ai semafori, diffuse anche in molte città italiane, secondo un recente studio, non solo non influiscono sugli incidenti più gravi, ma ne causano parecchi, contribuendo all’incremento dei premi assicurativi.
La causa dell’aumento di sinistri – spiega Barbara Langland-Orban, professoressa della University of South Florida e coordinatrice dell’indagine, condotta per alcuni anni in USA e Canada – è semplice: le telecamere inducono gli automobilisti a frenare di colpo con la luce gialla, creando occasioni per numerosissimi tamponamenti.
Le percentuali parlano chiaro: gli aumenti di incidenti presso i semafori presi in esame, arrivano a sfiorare il 50%, con grande beneficio per le tasche delle assicurazioni. Una soluzione alternativa per prevenire gli incidenti senza ridurre gli automobilisti sul lastrico, secondo gli autori dello studio, consisterebbe nel prolungare il periodo di “tutto rosso” nell’incrocio: beata ingenuità.
Quello dei semafori controllati, negli USA è un business ricchissimo: a San Diego in 18 mesi le telecamere hanno prodotto multe per 30 milioni di dollari – di cui 7 prodotti da una sola telecamera! Dettaglio interessante, molte di queste multe sono state annullate dopo che il giudice della Superior Court ha appreso che per ogni multa il produttore della telecamera incassava una “royalty” di 70 dollari. E poi ci lamentiamo del pizzo…
Fonte: TGDaily