E’ arrivato (finalmente) il vero caldo anche in Italia. Dunque perché non fare un tuffo nel passato e ricordare un gioco tanto “freddoloso” quanto divertente?
Abbiamo parlato un mese e mezzo fa di Puzzle Bobble, capolavoro Taito e restyling di uno dei platform più famosi della storia, prodotto e commercializzato dalla stessa software house giapponese. Il chiaro riferimento va a Bubble Bobble.
Ma la stagione dei platform inaugurata con l’inizio degli anni ’80 da Super Mario e poi progredita con altri titoli di assoluto spessore, non si è certo fermata lì. Per un decennio almeno, comprendente tutta la quarta generazione si sono susseguiti titoli che ancora oggi popolano stabilmente la top 10 di sempre tra le rispettive console prodotte ed alcuni possono fregiarsi la nomea di top-selling e top-rated alltime.
Fare le classifiche è sempre un mestiere piuttosto complesso, perché i titoli sono tanti ed è difficile mettere da parte la soggettività di chi le compila.
Quel che è certo è che Snow Bros ancora oggi vive nel cuore di chi l’ha provato. Scopriamo perché.
E’ il 1990 e Toaplan già autrice dei memorabili Tiger Heli, Truxton, Hellfire e Zero Wing, rilascia la versione in cabinato del platform di cui parleremo oggi.
Le similitudini con i simpatici draghetti sono diverse.
Innanzitutto il successo del coin-op. A me di un anno dalla distanza d’uscita piovvero richieste di porting sia dal mondo dell’home computing che delle console. Mettiamo sul piatto dei nomi: C64, Amiga, Atari ST e NES furono i primi.
Anche la filosofia arcade che aveva permeato lo sviluppo del mitico Puzzle Bobble fu il primo pensiero del devteam.
Due giocatori, in questo caso con le sembianze di pupazzi di neve animati, di nome Nick e Tom, con tanto di simil-salopette (Mario anybody?) devono salvare le loro belle rapite da testoni di pietra sputacchianti. In effetti non è un’immagine troppo confortante…
Come fare?
A colpi di palle di neve ovviamente. I nemici quando sono sommersi di neve possono essere presi e fatti rotolare lungo le piattaforme dello schermo. Al toccare i confini dello stesso poi si distruggono e lasciano una pozione in grado di incrementare le abilità del nostro personaggio.
Il sistema di power-up si contraddistingue di quattro tipologie, ciascuno identificabile con un preciso colore della pozione: blu per aumentare la quantità di neve sparata, giallo per la incrementare la distanza del lancio, rosso per la velocità del pupazzo, verde una sorta di invulnerabilità con la capacità di abbattere anche gli avversari (un po’ come la stella di Super Mario).
Se poi siamo talmente bravi da scatenare un effetto domino e far fuori tutti gli antipatici mostriciattoli con un sol colpo allora scatta il premio bonus.
I livelli in totale sono 50, ma ogni dieci si presenta l’ostacolo del boss di fine stage, notoriamente più tosto e più intelligente dei semplici droni.
Attenzione però perché la difficoltà è data anche dal tempo con cui si completa la scena. Se il limite viene superato salta fuori anche la zucca assassina, degna della miglior notte di Halloween, a complicarci la vita.
Tra le versioni più riuscite vale la pena di ricordare quella sviluppata da Tengen nel 1993 per il Sega Mega Drive, non un semplice porting perché dotata di nuove ed ipnotiche musiche nonché di livelli addizionali e simpatici intermezzi non presenti nell’originale arcade.
Come nei casi di molti capolavoro senza tempo, la parte tecnica risulta semplice ed accattivante al tempo stesso ma è il game-concept a risultare vincente.
Grafica ben definita, character design senza troppi fronzoli ma molto colorato ed un comparto sonoro adatto allo stile del gioco sono i dettagli che accompagnano l’avventura dei vostri snowman preferiti.
E la natura stessa multi-level, cioè con un’immagine fissa e senza scrolling (verticale od orizzontale) ne fa di un videogioco davvero diverso dalla “generazione Playstation” (e la rivoluzione poligonale conseguente) che però non stanca di appassionare, come testimoniano i vari servizi online e le rivisitazioni su piattaforme anche mobili contemporanee.