Secondo il sito Next Energy News gli scienziati dell’Air Force Research Laboratory stanno per mettere a punto una tecnologia che permetterebbe alle batterie dei portatili di durare ininterrottamente 30 anni.
Sostanzialmente basate su isotopi radioattivi, ma senza nessuna operazione di fissione o fusione, queste batterie dette Betavoltaiche promettono l’inimmaginabile: oltre alla durata eccezionale sarebbero completamente atossiche e prive di scorie una volta terminata la carica. Di questa notizia ho trovato praticamente solo fonti americane. Nel complesso arcipelago di siti dell’Air Force Laboratory non sono riuscito a trovarne traccia, mentre c’è qualcosa sul sito dell’agenzia americana per i progetti di ricerca per la difesa (DARPA).
Mentre alcuni parlano apertamente di bufala (ma un serio approfondimento lo trovate in questa news) e la messa in commercio è prevista tra due o tre anni, le ricadute di una simile invenzione sarebbero mica da ridere: secondo una recente ricerca il 5% dell’elettricità nel mondo è assorbita da internet e dai computer collegati degli utenti. Sarebbero migliaia di tonnellate di CO2 in meno immesse nell’atmosfera ogni anno.
Io sono disposto a portarmi in giro un po’ di isotopi radioattivi pur di non elemosinare sempre una presa elettrica, complice anche la frivola durata della batteria del mio portatile, e voi?