Nei paesi industrializzati il consumismo ha portato, e sta portando, sprechi enormi assieme a pericolosissime immissioni di CO2 e sostanze velenose nell’ambiente.
Difficile pensare di fermare il consumismo sfrenato educando la popolazione, certo si può tentare ma è chiaro che non basterebbe. Più facile, invece, capire come innescare un ciclo di vita virtuoso dei prodotti che le persone acquistano.
LINC è un interessantissimo prototipo di cellulare che, una volta concluso il ciclo di vita, viene riciclato. L’idea alla base è data da una realistica constatazione: le persone cambiano il cellulare prima che questo si rompa, vuoi per via della pubblicità, vuoi perché si stancano o vuoi, ancora, perché desiderano avere l’ultimo modello da mostrare ai propri amici.
Assodato che questo fattore non può essere cambiato facilmente, cosa fare per ridurre l’impatto ambientale dei cellulari usati? La soluzione di LINC è molto semplice: il consumatore firma un contratto con la società e riceve ogni anno un nuovo cellulare, previa riconsegna del modello vecchio.
In questo modo LINC sarà in grado di riciclare in sicurezza i materiali provenienti dai vecchi cellulari e il consumatore avrà soddisfatto la sua voglia di novità.
Siamo in una fase di concpet lontanissima dalla commercializzazione, ma l’idea in sé è davvero interessante e potrebbe sin d’ora essere, almeno parzialmente, integrata come spunto nell’attuale catena di vendita, ad esempio con (veri) incentivi alla “rottamazione” del proprio cellulare.
Non dimentichiamoci, infine, che se è vero che il consumismo causa danni enormi al pianeta, dall’altro genera molti posti di lavoro altrimenti inesistenti. Occorre quindi analizzare il problema con saggezza, obiettività e prudenza per trovare il giusto equilibrio.