Il secondo giorno dell’evento organizzato a Milano da CISCO è stato incentrato sul business, precisamente su come il business può trarre giovamento dalle nuove tendenze e dalle nuove idee che permeano il web 2.0.
È indubbio che i concetti di “peers”, condivisione, tagging, ecc. sono temi che possono trovare un risvolto pratico anche nel mondo del lavoro. Un esempio è dato da We+, web app dedicata al project management di cui ho parlato tempo fa e che “importa” concetti ed elementi propri di siti e servizi non business.
Stiamo assistendo ad una sorta di “consumerizzazione” del segmento business che, prima elemento separato, distinto e distante da quello consumer, è ora invece fortemente influenzato da tematiche e spunti che nascono e si sviluppano in ambito consumer.
Basti pensare che qualche tempo fa le persone trovavano tecnologie migliori in ufficio di quelle che possedevano a casa. Oggi è invece facile che avvenga il contrario, dato che il ciclo di aggiornamento hardware e software delle imprese è sicuramente più lento di quello consumer.
Un altro elemento molto interessante che è stato sottolineato in questa seconda giornata è il concetto di “Green IT”. L’IT è responsabile di circa il 2% delle emissioni di CO2 del pianeta. CISCO ed altri produttori si stanno impegnando da tempo per produrre hardware che consumi sempre meno, pur avendo sempre maggiori funzioni.
L’IT può però essere utilissimo per combattere anche il restante 98% di emissioni. Basti pensare a quanti spostamenti fisici in meno è possibile effettuare con un uso intelligente di Internet, delle tecnologie di comunicazione (chat, videoconferenza) e, guardando ancora oltre, di Second Life.
Pensiamo a quante tonnellate di CO2 vengono immesse nell’ambiente ogni giorno solamente per spostarsi ed andare in ufficio. È proprio necessaria la nostra presenza quotidiana in un luogo diverso dalla nostra casa? Ne dubito. Per certi lavori è essenziale spostarsi, ma molti altri possono invece essere svolti, per uno o due giorni alla settimana, tranquillamente da casa.
CISCO già da tempo consente a molti dipendenti di lavorare da casa. Attenzione, non si parla di telelavoro assoluto, che sarebbe negativo sotto vari profili, ma semplicemente di ridurre gli sprechi che costano al lavoratore, all’azienda e, soprattutto, all’ambiente.
Questa flessibilità ha portato non solo un vantaggio al nostro affaticato pianeta, ma anche a CISCO che stima un aumento di produttività di circa il 30%. Del resto è lapalissiano: un lavoratore felice e rilassato lavora molto meglio di uno stressato e vessato.
Nel complesso, quindi, questa due giorni sulla tecnologia in Italia si conclude molto positivamente. Da un lato si è preso atto della scandalosa arretratezza sia culturale che infrastrutturale che da tempo affossa il Paese. Dall’altro, però, si sono portati esempi costruttivi di successo e si è parlato, con grande conretezza, di cosa e come fare per trovare soluzioni e migliorare il modo di fare business.