Linkedin goes mobile finally, annuncia trionfalmente Techcrunch: il noto sito di relazioni e contatti professionali si è dotato di una versione ottimizzata per dispositivi mobili, e addirittura di una versione specifica per chi naviga con l’iPhone, cosa che al giorno d’oggi sembra irrinunciabile (come se all’elitarietà dell’acquisto di un cellulare Apple si debba per forza unire un’elitarietà nell’interfaccia dei contenuti). Ma la domanda è: cui prodest?
Chiariamo subito: io sono un entusiasta della mobilità, sebbene non ne fruisca per limiti tecnologici della mia piattaforma (un SonyEricsson T630), e saluto con piacere le iniziative di diffusione del wifi gratis o a basso costo, le coperture municipali, le “sviste” nel setup dei router. Accolgo con calore i ribassi e le offerte nel campo della trasmissione dati su cellulare, l’incremento di banda, il proliferare di servizi. Ma ritengo che quando si pensa “mobile” si pensi, allo stato attuale, a servizi utili.
Se vogliamo possiamo discutere del fatto che in America sono più avanti di noi e tutto deve essere mobile per definizione, ma più mi sforzo e più non trovo una e una sola occasione in cui un network come linkedin può venire utile in versione mobile. Sono un dirigente aziendale, conosco una persona e voglio fargli un colloquio all’istante? Ho appena avuto un contatto commerciale e voglio verificare il suo biglietto da visita (e non posso aspettare di tornare in ufficio?)? Sto aspettando la mia fidanzata in macchina e – già che sono – aggiungo qualche contatto linkedin invece di leggere la posta?
Aiutatemi voi, perché non ci arrivo. Va bene che tutto vada mobile, ma che almeno abbia un senso e non sia una moda!